PENSIAMOCI SU: Una rubrica di Luigi Orsino.
Una leggina piccola piccola, una decisione di un governo non legittimato dal voto dei cittadini, il quarto, presa in sordina il 23 dicembre 2016, mentre gli italiani erano più distratti del solito, e non è poco, presi dai preparativi per il Natale. E’ stato stanziato un fondo di 31 milioni di Euro che, attraverso regioni e provincie autonome, tramite istituti scolastici, enti locali e associazioni agenti nel sociale, dovrebbe servire a rendere più agevole l’integrazione di immigrati nel nostro paese favorendone la scolarizzazione e la socializzazione, insomma aiutandoli ad inserirsi nel tessuto sociale italiano bene e presto. Devo dire che credo si tratti della solita bufala, un regalo di Natale che il governo ha voluto fare a qualche associazione che oggi come in passato è un bacino elettorale per la forza politica che ancora oggi detiene il potere in Italia nonostante gli italiani abbiano manifestato, apertamente, il loro dissenso votando “NO” all’ultimo referendum.
Comunque chi ha fatto piovere 14 milioni di voti sul “SI” andava premiato. Sinceramente 31 milioni ci sembrano poca cosa e pensiamo siano solo la prima trance di un più vasto conto da saldare. Di una cosa siamo certi: Gli immigrati non c’entrano un tubo con questa elargizione e non ne avranno alcun beneficio. I sodi si divideranno in tanti rivoletti per poi scivolare, discretamente, nelle tasche di compari e comparielli dei politici che ci stanno martoriando senza tregua.
In ogni caso vorremmo che qualcuno ci spiegasse da dove proviene la copertura finanziaria per questo progettuolo e perché l’attuale governo, come i precedenti, si preoccupa se gli immigrati sbagliano i congiuntivi ma se ne fottono altamente dei 20 milioni di poveri cittadini italiani di cui almeno un terzo sono socialmente esclusi. Voglio dire che in Italia ci sono 20 milioni di persone che hanno difficoltà a sopravvivere e devono fare ricorso ad enti assistenziali per potersi sfamare, di questi 20 milioni circa 7 sono in uno stato che va ben oltre la povertà: hanno smesso di curarsi, non possono permettersi un’alimentazione adeguata, non hanno più una casa, hanno perso, o stanno perdendo, i collegamenti sociali con i loro simili, sono precipitati nel limbo degli INVISIBILI. Si! Ma i politici si preoccupano se un immigrato non partecipa alla vita economica, sociale e culturale. Che grande paese è l’Italia che, con santa generosità, lascia morire di fame i propri figli ma garantisce una corretta scolarizzazione a chi ci ha praticamente invaso. Apriamo gli occhi, guardiamoci intorno! Non è possibile che solo io veda certe cose. Al supermercato guardate intorno a voi e vedrete tanti italiani che fanno la spesa tenendo in mano carta e penna per fare i conti prima di presentarsi alle casse, e questi sono comunque i più fortunati, poi vedrete che vanno via con il carrello vuoto o quasi. I carrelli strapieni li vedrete solo spinti da immigrati che possono beneficiare delle carte acquisti e di tutti gli altri agi che lo Stato mette a loro disposizione.
Benefici da cui noi italiani siamo esclusi. La solidarietà, verso chi lo merita, è una gran bella cosa ma prima bisogna pensare agli italiani, non possiamo permetterci di bruciare miliardi di Euro per garantire un buon tenore di vita agli immigrati mentre il popolo italiano è allo stremo. No, non possiamo! A meno che una gran parte del denaro destinato agli immigrati non ritorni, poi, nelle tasche dei politici. Soldi che si dividono in rivoletti, vengono riciclati dalle tantissime associazioni (No profit?) e poi fanno allegramente il viaggio il viaggio di ritorno.
Come si sostiene questa macchina succhia soldi? Ma con le tasse ovviamente. Ancora non vogliono capacitarsi che è inutile varare nuove tasse o inasprire le pene per chi non le paga: Gli italiani non hanno i soldi per mangiare e per curarsi figuriamoci se possono farsi ancora mungere da uno Stato retto da ladri e sostenuto da parassiti.
Se non vogliono riconoscerci i nostri diritti non ci resta altro che prenderceli. Tra il morire per fame e morire sotto il fuoco dei guardiani del potere io preferisco la seconda opzione almeno è salva la dignità.
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