PENSIAMOCI SU: Una rubrica di Luigi
Orsino
Quando sento un “servitore dello Stato” dirmi : <<Ciò che lei chiede è una
concessione non un diritto, io posso negarglielo a mio piacimento, anche solo
perché mi è antipatico>> considero queste parole come uno schiaffo alla libertà,
uno sputo alla dignità umana.
Generazioni di piccoli
e stupidi tiranni hanno inquinato il nostro paese e rovinato le nostre vite. Laddove dovrebbe essere sovrano il
concetto di innocenza fino a prova contraria regna l’esatto contrario: Tutti sono colpevoli salvo che non riescano
a dimostrare la loro innocenza. In
base a questo concetto distorto, ad uso e consumo degli oligarchi che ci
governano, tutti siamo evasori fiscali,
l’onere di dimostrare l’innocenza è a nostro carico. Tutti coloro che ricevono
una cartella esattoriale sono automaticamente considerati evasori fiscali.
Consideriamo le così dette “cartelle
pazze”, che poi tanto pazze non sono
considerato che molti presi dal panico o per ignoranza o per l’impossibilità di
opporsi le pagano comunque, ho il dubbio che siano emesse a bella posta per
fare cassa truffando la povera gente. Vogliamo
parlare della nuova normativa che permette al creditore, lo Stato, di farsi
giustizia da se senza dover chiedere il parere di un giudice? Ebbene è
proprio così l’ente inquisitore mette direttamente le mani sui risparmi dei
presunti debitori, idem per il suo stipendio. Ammesso che abbia l’uno e l’altro
o entrambi. Neanche viene presa in considerazione la possibilità che chi non
paga una cartella esattoriale è solo perché non è in condizioni di farlo? Non
si pensa che quei risparmi in banca potrebbero essere stati messi da parte per
curarsi, considerato che lo Stato è latitante in materia? Non si considera che
sequestrare una parte di stipendio ad una famiglia monoreddito significa farla
scivolare oltre la soglia di povertà assoluta? Nulla di ciò interessa a chi fa
valere le proprie ragioni usando metodi da mafiosi. I crediti vantati dallo
Stato sono divenuti prioritari. Anche gli imprenditori ora sono costretti a
pagare prima la tangente allo stato e solo dopo pensare alle retribuzioni dei
dipendenti ed a saldare i fornitori, se non riesce a fare le ultime due cose
fallisce, i dipendenti perdono il lavoro ed i fornitori saranno a rischio di
fare la stessa fine. Ma in compenso lo
Stato avrà incassato il pizzo. Ci sembra
il miglior sistema per far sprofondare l’economia di questo paese ancora di
più. Altro che ripresa sbandierata ai quattro venti.
Noi gente comune in che
modo possiamo difenderci da chi ci ha scaraventato nella povertà assoluta, da
chi si approfitta di noi senza ritegno? Nulla! Finché continueremo a parlare
sottovoce, a lamentarci badando bene che porte e finestre siano chiuse, a
soffrire in silenzio niente potrà mai cambiare. Dovremo continuare a sfamarci
con i frutti avvelenati dell’albero del male. Se poi decideremo che è arrivato il momento di cacciare in gola, con
la forza, quei frutti ai nostri persecutori…
allora è tutta un’altra storia.
Luigi Orsino
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