lunedì 1 giugno 2015

ENTRO GIUGNO IL TTIP DIVERRA' OPERATIVO


Questa è una di quelle notizie importanti per i destini non solo economici dell'Europa e quindi dell'Italia, a cui i Mass Media hanno dato poco risalto, per non dire nessuno.
Il 29 Maggio 2015 a Bruxelles si è riunita la commissione per il Commercio internazionale del Parlamento Europeo ed ha approvato, con 28 voti favorevoli e 13 contrari, il rapporto del relatore socialista tedesco Bernd Lange sul negoziato in corso fra Ue e Stati Uniti per un accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti, conosciuto anche come  Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP).
Il voto, che dovrà essere confermato dalla plenaria dell'Europarlamento a giugno, probabilmente entro il giorno 10, è stato determinato dall'accordo fra i gruppi della "grande coalizione" che sostiene la Commissione Juncker: Ppe (Partito Popolare Europeo), Socialisti e Liberaldemocratici, più i Conservatori del gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) , contro l'opposizione dei Verdi, della Gue (Sinistra Unitaria Europea) e del M5S (Movimento 5 Stelle (che fa parte del gruppo euroscettico Efdd). 
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Alla luce di quanto sta avvenendo all'Europarlamento e alla quasi totale assenza di informazioni sul trattato in questione, credo che si possa affermare con certezza che la decisione definitiva su questo epocale cambiamento che si ripercuoterà in un futuro molto prossimo sulla vita dei cittadini Europei è l'ennesima "decisione a porte chiuse" dei burocrati Europarlamentari.La vergognosa assenza di informazione sta permettendo alle Multinazionali Americane di entrare prepotentemente nel tessuto economico, già peraltro deteriorato da anni di crisi economica. Facciamo ora un breve riassunto dei punti salienti e contestati sia da Europarlamentari che dalle Associazioni dei Consumatori sul TTIP:
  1. I servizi pubblici, non saranno più tali, ma privati, come ad esempio l'acqua. Ricordate il video che ho postato sulla mia pagina G+ domenica 2 novembre, dove l'Amministratore delegato della Neslè sta facendo una campagna per identificare l'acqua come prodotto alimentare e quindi commercializzabile?Con il TTIP anche il referendum ull'acqua pubblica potrà essere impugnato ad esempio dal Sig Nestlè;
  2. gli appalti pubblici saranno aperti a tutti quindi anche a aziende statunitensi, con il pericolo che se un'opera, ad esempio stradale, abbia dei difetti o danni, mettersi in contatto con gli USA per chiedre risarcimenti o la ristrutturazione dell'opera sarà molto più complicato e dispendioso. Ma soprattutto se il piccolo Comune di un Paesino d'alta montagna dovesse chiedere i danni alla Multinazionale Americana che ha vinto l'appalto, chi credete che vincerà il contenzioso internmazionale? E tutto questo a discapito del cittadino, che oltre a pagare l'opera dovrà aspettare che si chiuda il contenzioso per avere ripristinata l'opera pubblica;
  3. Le energi e le materie prime saranno in mano alle multinazionali. Non dipenderà più dalla scelta democratica, ad esempio sulle centrali nucleari, sarà una multinazionale a decidere quale tipo di energie servono al nostro Paese;
  4. Libero accesso al mercato per i prodotti agricoli ed industriali. Grazie a questo trattato internazionale i consumatori non riusciranno a capire se un prodotto agricolo arriva dalle nostre coltivazioni o da quelle Californiane; stessa cosa dicasi per i prodotti vinicoli e caseari;
  5. materie regolamentari deregolamentate. Qui si gioca veramente sulla pelle dei cittadini, infatti anche l'alimentazione riceverà dei danni a livello salutistico non indifferenti. In Europa ad esempiosono state sempre impedite le manipolazioni alimentari a base di antibiotici alle carni da macello, con il trattato TTIP, questa norma verrà deregolamentata;
  6. Le misure sanitarie e fitosanitarie (es. parassitarie)  saranno al servizio del profitto, nel settore sanitario si vedrà l'entrata in commercio di molti farmaci di nuova concezione che invece di essere testati in laboratorio per almeno 10 anni, avranno solo ad esempio 6 mesi di sperimentazione;
  7. I diritti di propietà intellettuale saranno usati come arma di ricatto. Se ad esempio un' Azienda Statunitense decidesse di mettere in commercio un prodotto in scatola  OGM e di conseguenza decidessimo insieme ad un'Ente Pubblico o associazione di fare una campagna mediatica per mettere in guardia i consumatori da questo prodotto e contro l'OGM, l'Azienda o multinazionale tramite i loro potenti avvocati strapagati, potrebbero citare l'ente, associazione o privato cittadino per discriminazione, parola molto in voga di questi tempi vero?
Per concludere questo articolo facciamo un esempio pratico e assolutamente attuale:
Il Tribunale di Milano il 26 Maggio 2015 ha disposto il blocco su tutto il territorio nazionale di Uber Pop, Multinazionale USA con sede a San Francisco, che eroga da qualche anno un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile (app) che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.
In base al diritto della proprietà intellettuale sancita dal TTIP, la Multinazionale Uber potrebbe vincere il ricorso alla sentenza del Tribunale di Milano affidandosi ad un Arbitrato Internazionale (non composto da giudici) e chiedere i dammi miliardari direttamente allo Stato Italiano, quindi a noi, esattamente come è avvenuto per la Philips Morris che ha citato il Governo Australiano ed ha vinto la causa Internazionale.
Per dovere di cronaca si specifica che la risoluzione votata il 29 Maggio 2015 ha carattere non vincolante per la Commissione europea, che ha competenza esclusiva nella trattativa. Dovrà tenerne conto, ma non è il voto che darà il via al TTIP. Il trattato non è concluso, è ancora in via di trattativa e se si concluderà questo avverrà nel 2016 se non 2017 con la firma, a cui per essere realmente operativo dovrà seguire la ratifica del Parlamento europeo, quella del Consiglio europeo e, essendo mixed agreement, quello dei parlamenti nazionali.

Articolo di Stefano Becciolini © del I^ Giugno 2015




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