(N.d.r.) In questo caldo giorno di primavera inoltrata anche le menti più equilibrate possono vacillare nel caldo torrido tra i segnali di una ripresa economica pomposamente sbandierata da Matteo Renzi con il placido consesnso di Confindustria, alla crisi della Grecia e il suo possibile default, per poi passare agli arresti di politici e funzionari corrotti nella "Roma Caput mundi" ed infine approdare alla falsa emergenza dei Rom che divide in maniera così passionale gli italiani, come se il problema di quelli che una volta venivano chiamati Zingari non fosse una "questione decennale".
Per quelle poche menti ancora pronte a recepire messaggi di allarme che vanno oltre ai campanelli ovattati dei Mass Media, quest'oggi pubblicheremo un'interessante articolo dell'Avvocato Marco Mori, che verrà nei giorni prossimi intervistato ai microfoni di Radio FAHRENHEIT 912 - RF912.
Mario Mori è nato a Rapallo (GE) il 29.09.1978 ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’anno 2003. Iscritto all’albo degli Avvocati di Chiavari dall’anno 2007, spazia indifferentemente sia nel settore civile che in quello penale.
Politicamente impegnato al fine di dare un futuro al nostro paese ormai soggiogato da un’imperante dittatura finanziaria che ha causato la completa disapplicazione della nostra Costituzione divenuta ignota ai più. Membro dell’associazione Salviamo gli Italiani presieduta da Magdi Cristiano Allam attiva per la tutela giudiziaria a condizioni estremamente agevolate in favore dei cittadini nelle vertenze contro lo Stato e le banche.
Articolo dell'Avvocato Marco Mori:
Il ballo della sedia è un gioco molto popolare che probabilmente anche molti di voi facevano da piccoli. Il gioco si svolge in questo modo: i bimbi si trovano seduti su delle sedie, una per ciascuno di loro. Appena si da il via alla musica tutti devono alzarsi, mentre un “arbitro” toglie una delle sedie. Quando la musica si spegne i bimbi devono tornare a sedersi.
Ma ovviamente, con una sedia in meno, ad ogni turno un bambino non troverà più posto per sedersi e verrà eliminato dal gioco e ciò fino a che non rimarrà un solo bimbo, il vincitore del gioco.
Il criminale sistema economico che ci impone la finanza oggi con il totale appoggio dei Governi nazionali dal 1992 in poi, è identico in tutto e per tutto a questo gioco. Ogni anno la finanza sottrae moneta dal sistema imponendoci avanzi primari -N.d.r. la differenza fra la spesa pubblica e entrate tributarie e extra-tributarie esclusi gli interessi da pagare sul debito -. Ovvero imponendoci di vivere al di sotto delle nostre possibilità spendendo meno di quanto tassiamo. Avete capito bene: sono vent’anni che l’Italia tassa più di quanto spende, sono vent’anni che il paese è più che virtuoso.
La moneta non cresce nei campi e dunque se ogni anno lo Stato ne toglie dalle nostre tasche più di quanta ne immette, ogni cittadino diverrà sempre più povero. Tale politica viene imposta all’Italia, in forza delle cessioni di sovranità monetaria ed economica disposte con i Trattati UE proprio dal 1992.
Questo grafico illustra molto bene l’incredibile quantità di denaro sottratta dai nostri risparmi con l’avanzo primario in radicale contrasto con lo stesso articolo 47 Cost. che invece obbliga a tutelarli in tutte le forme:
IMG_9958 Ogni anno qualche soggetto economico non riesce a tornare a “sedersi” in quanto la moneta non esiste più in misura sufficiente e dunque fallisce… Perché se ad ogni turno togli sedie (liquidità) alla fine queste non basteranno più per tutti. L’unico vero vincitore in questo gioco è il proprietario delle sedie, ovvero, tornando alla realtà, il proprietario della moneta all’atto di emissione.
Eliminazione dopo eliminazione la democrazia svanirà secondo i capricci del proprietario delle sedie che deciderà il nostro destino. La quantità di moneta in circolazione dovrebbe essere solo quella che consente la piena occupazione della forza lavoro del paese. Oggi invece la disoccupazione decolla e la deflazione certifica matematicamente la scarsità monetaria. Nonostante la deflazione, i nostri Governi si rifiutano di procedere all’immissione di moneta nel sistema.
L’Italia come dimostra il grafico muore perché è stata troppo “virtuosa” nei conti pubblici. Il nostro Governo ed i media continuano semplicemente a prenderci in giro imputando la crisi a elementi assolutamente macroeconomicamente irrilevanti quali l’evasione o la corruzione che come noto non possono aggiungere o togliere nulla alla quantità di moneta concretamente esistente. La nostra economia muore perché manca la moneta per farla funzionare esattamente come accadrebbe ad un corpo umano che non abbia sufficiente sangue in circolo. Più un’economia è florida più serve moneta per scambiare beni o servizi. Senza moneta la crescita diventa impossibile.
Per completezza voglio significarvi quali sono i metodi potenziali con cui la moneta viene immessa nel sistema. Sono cinque:
- Attraverso la stampa diretta da parte dello Stato;
- Attraverso il deficit di bilancio finanziato dalla propria Banca Centrale;
- Attraverso il deficit di bilancio finanziato dai mercati;
- Attraverso i prestiti delle banche commerciali che creano letteralmente moneta dal nulla in forza alla cd. “riserva frazionaria”;
- Attraverso le esportazioni.
I metodi di cui ai punti 1) e 2) sono vietati dai Trattati Europei. Il metodo di cui al punto 3) è consentito solo con i limiti di disavanzo imposti sempre nei Trattati ed a breve diventerà espressamente vietato con l’entrata in vigore del Trattato cd. Fiscal Compact. Il limite al disavanzo annuo (fissato nel 3% del PIL) tuttavia non ha mai consentito all’Italia di spendere più di quanto tassava, visto che il costo degli interessi sul debito era maggiore del tetto massimo del deficit possibile, da qui la già citata serie record di avanzi primari (abbiamo quindi sottratto ogni anno moneta dall’economia reale).
Restano dunque a disposizione unicamente i metodi di immissione di cui ai punti 4 e 5. Il metodo 4, ovvero la creazione di moneta da parte delle banche commerciali (che peraltro è una prassi che non trova legittimità normativa portando ad ipotizzare che tale denaro sia sic et simpliciter falso), funziona solo fino a quando le banche espandono il credito. Infatti è intuitivo comprendere che, dato che il prestito comporta il pagamento d’interessi, all’estinzione dello stesso ci sarà meno moneta in circolazione all’interno dell’economia reale. Come noto le banche oggi non stanno espandendo il credito e dunque abbiamo un’ulteriore riduzione della base monetaria. Pertanto se la moneta non entra da uno degli altri canali le insolvenze diventano un fatto matematico perché il denaro per pagare, come le sedie nel gioco, non basta per tutti.
Solo le esportazioni possono dunque consentirci di recuperare fisicamente la moneta necessaria al sostentamento dell’economia. Questa è la politica posta in essere dal nostro Governo e dall’UE che intendono rafforzarla attraverso l’abbattimento del costo del lavoro. Ovviamente, essendo in deflazione tale scelta non ha alcun senso, si potrebbe immettere moneta senza far soffrire nessuno, ma vi è di più.
Le esportazioni non potranno mai divenire l’unico canale di ingresso di moneta fresca nel sistema perché se c’è un’esportatore deve esserci anche un importatore e dunque qualcuno che ha moneta da darci. Se tutto il mondo volesse esportare chi diamine dovrebbe importare? I marziani? Ovvio che per esportare serve che altri paesi espandano la base monetaria comprando nostri prodotti con uno degli altri canali possibili citati. In sostanza con le attuali politiche siamo completamente in mano alle determinazioni altrui.
Riprendiamoci la nostra dignità ricominciando a pensare e ragionare autonomamente da nazione sovrana.
Articolo dell'Avvocato Marco Mori per FAHRENHEIT 912 © del 5 Giugno 2015
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