domenica 27 settembre 2015

IL TERRORE DEI TERRORISTI - Террор ТЕРРОРИСТОВ

(N.d.r.) Riportiamo fedelmente l'ottimo articolo di Franco Iacch, pubblicato sulla rivista difesaonline.it  il 25/09/2015, anche alla luce del coraggioso intervento di Putin in Siria, amica della Russia da più di 40 anni. Titolo originario dell'articolo: SIRIA, ISIS: "CHE DIO POSSA AVERE PIETÀ DI VOI, GLI SPECNAZ NON NE AVRANNO"
Mosca ha schierato in Siria un gruppo d’assalto Specnaz  (a noi piace usare la traslitterazione dal cirillico) già entrato in azione. Il rischieramento (da noi anticipato in tempi non sospetti) è stato ormai confermato. I media russi, proprio in queste ore, non fanno altro che esaltare le cinque armi più potenti che l’Isis dovrebbe temere: tra queste ci sono proprio gli Specnaz.I terroristi hanno seminato vento per troppo tempo compiendo ogni genere di efferatezza ed atrocità, convinti di essere protetti dalla Comunità internazionale sempre più incapace di reagire e da quel perbenismo occidentale che si indigna ed apre le braccia. Quella debolezza che nasconde, in realtà, un’incapacità di fondo nell’affrontare l’infimo livello dei terroristi. Perché non si possono sempre girare gli occhi, spegnere la tv o pensare che tutto quello che sta accadendo non possa avvenire anche da noi.

Quanto tempo passerà prima che inizieranno a fare saltare le nostre chiese? Ve lo siete mai chiesti o, in nome dello stato laico, è un problema solo dei cattolici? E’ solo un fattore probabilistico, prima o poi qualche pazzo lo farà. E poi cosa faremo? Chiederemo agli USA di lanciare qualche caccia? Ed i cattolici, praticanti o no, dovranno guardare impotenti ciò che sta avvenendo, reprimendo quella rabbia di giustizia che pervade le membra mentre assistono all’ennesimo stupro di gruppo?

L’Occidente, quella cultura occidentale (e di riflesso italiana) impone una tolleranza: una lunga coperta tessuta con debolezza. Siamo in guerra contro lo Stato islamico. In guerra. Ed al di là di quanto si possa affermare, a poche migliaia di chilometri si stanno compiendo delle barbarie in nome di una perversa interpretazione della religione. Ed oggi, l’Occidente, assiste impotente ad un’altra guerra dove in campo sono scesi i russi.

Sarebbe opportuno raccontare un aneddoto sugli specnaz. Sono macchine da guerra addestrate a vincere o morire nel tentativo di portare a termine la missione. Le munizioni da guerra, durante l’intero addestramento, sono utilizzate fin da subito e gli incidenti, anche quelli mortali, sono considerati accettabili. Soltanto tra gli ufficiali è usata la parola “Specnaz”: questi ricevono un addestramento suppletivo di altri quattro anni. Tutti gli Specnaz ricevono il simbolo non ufficiale del lupo: i lupi cacciano in branchi e sconfiggono prede più grandi di loro, causando il massimo danno. Certo, l’Occidente è ben consapevole di ciò che sono in grado di fare i Seal americani o gli elementi della SAS inglese. Ma per gli Specnaz, il discorso è diverso.

“Il terrore dei terroristi” titolano in Russia. E forse è proprio così perché nell’élite dei militari russi, portare a termine l’obiettivo è più importante degli effetti collaterali. I terroristi dell’Isis, tra questi molti ceceni che ben conoscono di cosa sono capaci i russi, stanno per affrontare qualcosa di mai visto in battaglia. Stiamo parlando di ferocia associata ad asimmetria purissima, forse nel suo punto più alto e per certi versi più terrificante. E, spiace dirlo, contro i mostri dell’Isis, non potevano essere schierati che elementi del genere. Lo sa Putin, lo sanno i russi e lo sanno gli americani.

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Ma davvero qualcuno pensava che gli Stati Uniti si lanciassero in un altro Vietnam? Anche i soldati americani sono “figli di mamma” sapete e non possiamo delegare loro ogni nemico del mondo. Basta scorrere sui canali social gestiti dagli americani per notare una sfilza infinita di lapidi: ragazzi morti in battaglia per popoli che non smetteranno mai di odiarli. Odio, componente essenziale di alcune culture.
Dire in Italia “odio un terrorista” provocherebbe sdegno. Dirlo negli Stati Uniti è patriottismo. Non si poteva chiedere loro di sacrificarsi anche per la Siria anche se è stato fatto. Ed ecco che nello scacchiere politico internazionale, la Russia si erge a paladina (al di là dei reali interessi) del mondo libero. Putin non ha bisogno di nessuno per dichiarare guerra allo Stato islamico. In Siria continua ad ammassare truppe. E’ padrone dell’aria, è protetto dal mare e dispone di quattro basi fortificate (ne disporrà di altre a breve). E nei prossimi giorni, andrà sempre peggio per i terroristi. La loro retorica non li proteggerà dai russi.
E’ curioso notare come i media russi stiano appoggiando in toto la missione in Siria e che i terroristi del mondo, tranne qualche gruppo in cerca di notorietà, stiano ancora in silenzio sui loro account social, sempre attivi nel pubblicare qualche decapitazione. Storpiando una frase tanto in voga negli States: “Che Dio possa avere pietà di loro, gli Specnaz non ne avranno”. Ed anche questa volta, l’Occidente sarà salvo.
Articolo di Franco Iacch del 25/09/2015

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