giovedì 15 ottobre 2015

ROMA,GIUBILEO 2015 TUTTI ASSOLTI?



L’otto dicembre 2015, con l’apertura della Porta Santa in San Pietro, avrà ufficialmente inizio l’Anno Santo proclamato da Papa Francesco.


ALCUNI CENNI STORICI
Il nome Giubileo deriva dall’ebraico jobel con riferimento al corno di caprone che veniva usato durante le cerimonie sacre. Il Giubileo può essere ordinario, con scadenze periodiche, straordinario se in rapporto con eventi di particolare rilevanza. Esso viene anche definito Anno Santo perché si apre e si chiude con riti sacri di particolare rilevanza per la liturgia cattolica. Le radici dell’evento affondano nella storia dell’ebraismo, infatti era stabilito che ogni 50 anni ci si sarebbe dovuti astenere dal coltivare la terra per la durata di un anno solare. Dunque aveva una funzione pratica di grande valenza: lasciare che i terreni destinati alla coltivazione avessero il tempo di rigenerarsi. In seguito tale pratica fu ammantata di tutta una serie di significati religiosi, non poteva essere altrimenti in un popolo che vedeva in ogni cosa la mano di Dio. Durante questo anno di riposo forzato delle attività agricole era disposto che fossero restituite le terre confiscate e che fossero liberati gli schiavi. Anche queste usanze avevano una validità sociale: evitare che il malcontento, di chi era stato privato dei beni e della libertà per debiti, raggiungesse un punto critico oltre il quale poteva essere messo in crisi il potere della classe dirigente, formata quasi esclusivamente da sacerdoti. Bisogna, dunque tener conto che le radici dell’Anno Santo affondano nelle esigenze di una forma di governo teocratico.

IL GIUBILEO CRISTIANO
Benchè non vi siano notizie certe antecedenti al XII e XIII secolo è certo che eventi paragonabili, in una certa misura al giubileo avvenissero periodicamente. Nel 1299 un moto popolare (spontaneo?) portò in Roma un gran numero di pellegrini che si attendevano, con l’avvento del nuovo secolo, la celebrazione di riti religiosi particolari con la finalità della totale remissione dei peccati. Lo stesso Papa (Bonifacio VIII) era all’oscuro di una simile tradizione in tempi pregressi. Accurate ricerche portarono, effettivamente, alla scoperta di eventi precedenti con le caratteristiche a cui si accennava. Il Papa accettò lo stato di fatto e stabilì una cadenza centenaria per la celebrazione dell’Anno Santo. In seguito la cadenza fu ridotta a 50 anni, fatti salvi giubilei straordinari da celebrarsi a fronte di eventi particolari.


GIUBILEO 2015
Inutile dilungarsi oltre sulla storia del Giubileo, chiunque può trovarne con una facile ricerca. Dunque il fine dichiarato dell’evento è quello di rimettere i peccati a tutti coloro che si recheranno in pellegrinaggio a Roma durante l’Anno Santo. Ma il fine dichiarato è esso l’unico? Oltre la valenza religiosa esiste anche dell’altro?
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Sinceramente non crediamo che il Giubileo sia un evento puramente religioso, sacro e scevro da contaminazioni di altra natura. In passato come nel presente l’Anno Santo ha sempre portato masse sconfinate di pellegrini in Roma con evidenti vantaggi economici per la città, dunque per la Chiesa (almeno fin quando Roma è stata territorio esclusivamente pontificio), poi tali vantaggi si sono estesi anche alla Roma laica.

E’ innegabile che un così vasto movimento turistico possa portare benefici aggiunti in una città che del turismo vive e prospera ma, sinceramente, crediamo che attirarli con la promessa di benefici da godersi dopo la morte faccia tanto Medio Evo. Ovviamente questa è una mia opinione e vale per quel che è, bisogna dire che eventi simili ci sono anche in altre religioni: valga come esempio per tutte il pellegrinaggio alla Mecca che gli islamici devono compiere almeno una volta nella loro vita, ciò muove immense masse umane che portano grande ricchezza all’Arabia Saudita.
Proprio per tale motivo supponiamo che il Giubileo 2015 sia stato indetto in concomitanza con l’Expo, la sovrapposizione dei due eventi avrà un sicuro ritorno in termini numerici, di visitatori, ed una sicura ricaduta economica. Ma ripeto: è giusto vestire di sacralità quel che fin dalle sue origini ha avuto un fine molto più prosaico?
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Quello del 2015 è un Giubileo straordinario indetto solo 15 anni dopo il precedente. Inoltre riteniamo che, Expo a parte, la scelta di indire un tale evento proprio in questo periodo non sia stata affatto felice. L’Italia sta attraversando un momento di grande incertezza politico-sociale, l’attuale classe dirigente si è, ampiamente, dimostrata incapace di governare, fatti rilevanti hanno dimostrato la disparità esistente tra i pochi che beneficiano di diffuso benessere e i tanti che vivono in condizioni disagiate. La povertà coinvolge, drammaticamente, un numero sempre maggiore di italiani; ormai vi sono oltre dodici milioni di nostri connazionali che vivono al di sotto della soglia di povertà. Non mi esprimo sulla necessità e l’urgenza di dare refrigerio alla loro anima, ma devo dire che certamente essi, ora, avrebbero maggiormente bisogno di un aiuto per la salvaguardia dei loro corpi.
Volendo dirla tutta (papale papale) poiché dubito fortemente che i tanti poveracci costretti a vivere nella miseria ricaveranno benefici economici dal Giubileo sarebbe stato molto più utile destinare i fondi (laici) necessari ad adeguare Roma ad ospitare un sovrannumero di turisti ai tanti che soffrono materialmente la fame, forse si ritiene che i morti di fame sono già nelle grazie del Signore visto che l’inferno lo scontano vivendo giorno per giorno. Invito chi fosse dubbioso a recarsi, di buon mattino, fuori dai supermercati ad osservare la scena straziante di quanti sono costretti a ravanare tra i rifiuti per trovare un boccone da mandar giù . Non pensiate che siano i soli barboni, io parlo anche di madri e padri di famiglia, di anziani, di tutta un’umanità sofferente. Temo  poi che si creerà un moto speculativo di cui usufruiranno i soliti noti. Dopo i fatti di mafia capitale e delle notizie sugli innumerevoli privilegi di chi siede nei palazzi del potere il timore che il Giubileo sia un’altra occasione per far sparire una barca di soldi pubblici aggravando un disavanzo che poi si traduce in una pressione fiscale maggiore, cercheranno di spremere un limone che da tempo ha lasciato cadere l’ultima goccia.
Che le spese per realizzare un evento di tale portata debbano ricadere sulle spalle di chi non riesce neanche a sfamare la sua famiglia è qualcosa che nessun Dio può approvare. Visto che in Italia il 10% della popolazione detiene il 90% della ricchezza che sia quel 10% a farsi carico di ripulire le anime di tutti i pellegrini che infesteranno Roma, magari facendo più danni di quanto spenderanno. Un paese in cui non si riesce a salvaguardare l’incolumità dei beni storici ed artistici un evento del genere deve essere visto più come un’invasione di locuste che come un’opportunità. E parlando di opportunità mi chiedo chi ne beneficerà? Forse coloro che avranno gli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, quasi tutte inutili e che resteranno in gran parte incompiute, forse i politici che non mancheranno di riempirsi, ancora di più, le capienti tasche? 
Sicuramente l’affare Marino, con le sue discutibili frequentazioni con personaggi coinvolti nella vicenda “Mafia capitale” non possono non gettare una lunga ombra sull’organizzazione di un evento che costerà ai cittadini italiani cifre enormi (non quantificabili allo stato attuale). Sui paventati benefici sarei molto cauto, i fondi che saranno impegnati si disperderanno in tanti rivoli che poi confluiranno, ne siamo certi, in profondi pozzi sguazzanti di voraci squali. Lo stesso sindaco di Roma prima di consegnare le dimissioni ha deliberato una prima trance di dieci milioni di Euro per l’inizio dei lavori pro Giubileo. Per quanto possa, a noi poveri e miserabili cittadini italiani, una cifra più che considerevole essa è, sicuramente, una minima parte delle risorse che saranno poi realmente impegnate.
Ci sono molti dubbi e tantissimi quesiti che mi frullano in testa sull’opportunità di realizzare in evento di tale portata in questo particolarissimo momento storico, più o meno gli stessi che nutro sull’effettiva validità di aver impegnato tante risorse per organizzare l’Expo, uno di essi è: I lavori di adeguamento e realizzazioni di infrastrutture realizzati in occasione dell’ultimo Anno Santo (quello del 2000) sono forse spariti? Si sono usurati? Erano lavori a perdere destinati a durare un solo anno? Oppure anche 15 anni fa i fondi stanziati finirono per ingrassare i soliti porci?
Certamente molti imprenditori legati ai carri di tanti politici si staranno sfregando le mani al solo pensiero di quante risorse, insieme ai loro soci seduti nei palazzi del potere, potranno infilarsi in tasca. Peccheranno, certamente peccheranno di avidità. Ma in fin dei conti potranno sempre usufruire dell’indulgenza plenaria offerta loro dal Giubileo ed essere mondati da ogni peccato.
E noi? Tutti noi che tiriamo a campare? Per ora lo prendiamo in quel posto, ci toccherà aspettare di essere passati a miglior vita per poter godere dei benefici concessi dal Giubileo.

Articolo in esclusiva di Luigi Orsino per il Blog FAHRENHEIT 912

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