domenica 9 novembre 2014

DIRITTO AL LAVORO? SCORDATEVELO!

I voucher o buoni lavoro sono il nuovo  sistema di pagamento, utilizzato per tutte le forme di lavoro non regolamentate da un contratto, utilizzato da circa tre anni, nel settore turistico/alberghiero. 
Questi voucher sono stati introdotti dallo Stato per combattere le forme di lavoro nero, soprattutto nel settore della ristorazione.
Ma attenzione, con il Jobs Act del Governo Renzi, questa forma di pagamento per le prestazioni anche non ocasionali potrebbe e forse lo sarà, estesa anche a questi buoni lavoro INPS, estendendone  tutte le modalità di utilizzo ad altri settori produttivi (come l'industria). Saranno i decreti attuativi a stabilire nuovi contorni all'applicazione della proposta.
Vediamo ora come funzionano, visto che per moltissimi lavoratori, questa potrebbe essere la modalità di pagamento del futuro.
Il voucher ha un valore nominale di 10 euro e un valore netto pari a 7,50 euro. 
Il valore nominale comprende:

  1. la contribuzione in favore della gestione separata dell’INPS (pari al 13%);
  2. l’assicurazione anti infortuni all’INAIL (pari al 7%);
  3. un compenso all’INPS per la gestione del servizio (pari al 5%).

Il voucher da 10 euro corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, quindi quando il datore di lavoro compra un voucher, lo stato trattiene da quell' importo 2,50 euro e al lavoratore ne rimangono 7,50 euro.
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Il voucher è uno dei tasselli di un mercato del lavoro devastato, non solo dalla crisi economica, ma da un vero e proprio intento a dir poco criminale.
Questo nuovo sistema retributivo serve spesso e volentieri per aggirare in qualche modo, come molti altri strumenti, il diritto a un normale contratto di lavoro. 
Anche alcuni studiosi come Pietro Ichino sono contrari all'adozione dei voucher.
Ichino ha detto in un' intervista al "Mondo": "I buoni lavoro non sono più soltanto un mezzo di pagamento semplificato, disponibile per alcuni tipi di rapporto di lavoro marginale. Sono diventati una sorta di via d’uscita dal diritto del lavoro, consentita anche per rapporti di lavoro niente affatto occasionali, in un’area sempre più ampia. Così si è creato un altro tipo di lavoro precario, nel quadro del regime di apartheid fra protetti e non protetti che caratterizza il nostro mercato del lavoro".
I voucher dovevano  servire solo a determinate attività come i lavori agricoli stagionali o per occupazioni collegate a eventi sportivi o a spettacoli. Invece si sono rapidamente estesi al commercio, ai lavori di cura (badanti). Hanno coinvolto migliaia di lavoratori che avrebbero dovuto essere ingaggiati con normali contratti.
Nel settore turistico, settore in cui da due anni presto il mio lavoro, l'anomalia più vistosa è proprio quella che tali strumenti che dovrebbero essere usati occasionalmente, vengono comprati e precompilati dagli Alberghi o Ristoranti (soprattutto quelli emessi dalle Poste) prima di avere la reale necessità di manodopera ed in molti casi post datati. Questa operazione che rasenta l'illegalità ha fatto si che sempre meno personale venga assunto per la stagione turistica. 
Come capirete, questo meccanismo va benissimo anche per lo Stato, visto che uno stagionale che supera 6 mesi di lavoro ha diritto alla disoccupazione, pari al 75% dello stipendio.
Lascio a voi immaginare, quello che fino a pochi anni fa era inimmaginabile, con il Jobs Act, si andrà verso una generazione di "lavoratori occasionali", se un'Azienda ha bisogno di operai, non li assume, ma li prende in prestito per qualche giorno, fino a che ce ne bisogno e poi li lascia a casa.
Ora capite per quale motivo sia Confindustria che la grande finanza d' Oltreoceano applaude Renzi e la sua cricca, soprattutto questi ultimi in vista della ratifica del TTIP

Articolo di Stefano Becciolini © del 08/11/2014



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