lunedì 27 aprile 2015

IL LEVIATHAN E LA CRISI DELL'EURO ZONA DEL SUD



Dopo un periodo di "diciamo riflessione", riprendiamo l'opera di informazione o controinformazione (a secondo del punto di vista), ospitando in esclusiva sul Blog un'articolo del Prof. Marco Bove sui veri motivi della crisi dell'Euro zona dei Paesi Mediterranei.
Dalla conferenza del Gruppo Sovranisti Italiani, tenutasi a Stresa il 26 Aprile 2015 sui temi della sovranità monetaria, il signoraggio bancario, il ruolo della moneta unica nella crisi economicaBreve biografia del Prof Marco Bove:Laureato in scienze del governo e dell'amministrazione, esperto di politica economica internazionale, dopo aver lavorato al Telegraph con Evans-Pritchard ha ricoperto la carica di Extraordinary Professor all'università di Wroclav per due anni insegnando nel 2013 psicologia dell'economia e nel 2014 politica economica.


Articolo:La vera ragione della Crisi dell'Eurozona del Sud non è una crisi interna all'UE verso i paesi periferici.
Stasera ho avuto la conferma delle mie ipotesi.
I paesi interessati sono Italia, Spagna, Grecia, Cipro, Turchia, Israele, Libia, Egitto e Siria.
Ognuno di essi, ha uno sbocco sull'Egeo.
Perchè l'Egeo?(1) Il Leviathan è un giacimento di petrolio già conosciuto da Tedeschi e Italiani, che se ne volevano servire nella seconda guerra mondiale, ma per cause di forza maggiore non ne hanno mai potuto beneficiare. Alcuni dirigenti ENI vicini a Enrico Mattei, dicono che lo stesso venuto a conoscenza del Leviathan era pronto a finanziare una spedizione esplorativa. (però qui si è nel campo del complottismo).
Alcune società israeliane che hanno effettuato i rilievi hanno dichiarato che vi sarebbero circa 450 miliardi metri cubi di gas naturale sotto il mare tra Cipro, Israele, Libano, Siria e in parte Egitto, mentre altre stime arrivano a parlare di cifre sei volte maggiori.
Questa ricchezza (fa gola a moltissimi) e Israele pare già in vantaggio, avrà di che vivere (e far vivere) per molti anni a venire.
La rottura dei rapporti tra Israele e Turchia, dunque, cela una serie di interessi strategici e geopolitici di Ankara nella regione e non può essere ricondotta alla semplice volontà di vendetta da parte del governo Erdoğan nei confronti di Netanyahu.
Se da un lato è sicuramente vero che l’azione è diretta in parte proprio contro l’attuale esecutivo israeliano, piuttosto che contro lo Stato di Israele, dall’altro la Turchia continua a perseguire degli interessi di natura strategica, politica ed economica ben chiari, nonostante l’apparente indebolimento della propria posizione mediorientale. A conti fatti, Israele perde più della Turchia, che continua ad avere ancora molte opzioni e molti margini di manovra per portare avanti le proprie ambizioni di potenza regionale.
Il problema della ZEE (Zone Economiche Esclusive)  La piattaforma si estende sul fondale marino dal limite esterno delle acque territoriali sino a quello stabilito sulla base di accordi tra gli Stati dirimpettai. Qui nasce il primo equivoco: il confine tra Israele e Libano è anch’esso oggetto di contenzioso, per cui non si può delimitare le rispettive aree di piattaforma continentale se prima non si chiarisce dove finisce la giurisdizione dell'uno e dove inizia quella dell'altro.
In secondo luogo, una cosa è la piattaforma continentale, altra è la massa d'acqua sovrastante che costituisce la Zee vera e propria. Per istituire quest'ultima è necessario un provvedimento. Esse non devono necessariamente coesistere, ma i loro limiti possono coincidere.
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Tuttavia, una volta istituita la Zee, il relativo confine si applica per delimitare anche la piattaforma sottostante, salvo diversa disposizione. Pertanto la creazione di una Zee è importante non solo per definire i diritti di pesca goduti da uno Stato, ma anche quelli di esplorazione e sfruttamento delle risorse custodite sotto i fondali.
Infine, il regime applicabile ai giacimenti è oggetto di controversia. Normalmente essi si estendono su entrambi i lati di una Zee, per cui è difficile stabilire a chi e in che misura appartengano. Mentre per l'assegnazione dei diritti di pesca si fa esclusivo riferimento alle Zee, per le risorse sottomarine non esiste un'interpretazione univoca. Secondo alcuni vigerebbe il principio del “diritto di cattura” che assegna al primo arrivato l’intero giacimento. Si comprende come mai Israele arrivi a considerare le attività di esplorazione esterne come veri e propri atti di aggressione.
Quindi, non è una questione di DEBITO SOVRANO ma chiunque metterà le mani sul LEVIATHAN metterà le mani su un giacimento off-shore fuori dall'infulenza OPEC.

Stranamente ci sono di mezzo, Russi, Cinesi e American
i
(1) N.d.r. Il Leviathan è una creatura biblica. Si tratta di un terribile mostro marino dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento. Tale essere viene considerato come nato dal volere di Dio.

Articolo in esclusiva del Prof, Marco Bove per FAHRENHEIT 912 

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