domenica 11 ottobre 2015

LA FIGURA DI DIO AL DI SOPRA DI OGNI RELIGIONE di Stefano Sacchetto


N.d.r.) Quest'oggi ospitiamo un'articolo che ci ha inviato il Sig. Stefano Sacchetto, Segretario Provinciale di Novara del partito politico di destra "Forza Nuova" , come risposta alle affermazioni del Prof. Mauro Biglino nell'articolo del 29 Settembre 2015 dal titolo "MARTE E LA BIBBIA- DI MAURO BIGLINO ".


<<Il vero problema dell'umanità risiede -citando la bibbia- nel peccato originale, ovvero nell'impertinenza storica dell'uomo di volersi paragonare a Dio. 
Ciò è indipendente da qualsiasi credenza religiosa. Il punto fermo è che l'uomo, creato da un'entità, fisica o spirituale che sia, resta comunque inferiore al proprio creatore ed il suo compito è quello di vivere nel pianeta ospitante nel pieno rispetto della natura. L'egocentrismo umano ha portato allo squilibrio del sistema, la cui fine -come quella di ogni male- consiste nell'estinzione della struttura ospitante e di tutto ciò che ad essa è legato.
La Bibbia è forse il testo più completo che unisce imparzialmente ogni credenza e traccia un filo logico temporale dell'esistenza umana, in qualsiasi ottica la si guardi.  
Attualmente assistiamo in continuazione al tentativo di distruggere ogni fondamento Cristiano per creare una nuova società senza identità, da plasmare a proprio piacimento, con ogni tipo di teoria sulla creazione.
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L'errore di base che commettiamo da 2000 anni è quello di voler esaltare il protagonismo del genere umano, ponendo l'uomo al centro dell'universo e della vita stessa.
Prendendo sempre spunto alcuni passi della Bibbia, possiamo vedere come l'uomo fu creato dalla "polvere del suolo" e come prese vita grazie al "soffio" di Dio. 


L'uomo aveva il compito di "controllare" le creature presenti sul suolo terreste che davano ad esso nutrimento. Il termine "controllo" fu poi tradotto in "dominio", termine atto a sottolineare la superiorità illusoria dell'uomo, dovuta esclusivamente al dono della razionalità.

Un passo simbolicamente importante è contenuto nel tema del peccato originale: Dio infatti disse all'uomo "dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perchè nel giorno in cui te ne cibassi, tu certamente morirai" u questo aspetto si fanno forza molte teorie devianti affini a quelle Luciferine, descrivendo un Dio che tenta di impedire all'uomo il dono della conoscenza. Ciò è completamente errato.


Dio che creò l'uomo in completa simbiosi con il ciclo naturale della vita escluse la conoscenza del male, conseguenza di una sapienza superiore che solo da uno spirito divino poteva essere gestita. Con "l'illuminazione" avuta dal frutto della conoscenza, l'uomo si trovò in possesso di un'arma che lo avvicinava al potere di Dio e che però non era in grado di gestire, rimanendo comunque un essere inferiore all'entità creatrice. Ciò che è riportato nelle prime pagine del testo sacro, con una visione attenta e simbolica, fornisce la risposta al perchè del declino della società. L'uomo deve accettare con umiltà il suo ruolo nell'universo ed operare per il bene di se stesso e di ogni forma di vita.


RIFLESSIONE SULLA TEORIA DI MAURO BIGLINO - PERCHE' LA FIGURA DI DIO E' IMPRESCINDIBILE DA OGNI POSSIBILE RAPPRESENTAZIONE

Ho letto e ascoltato con curiosità la teoria, per altro possibilmente concreta, del Professor Mauro Biglino, saggista e traduttore biblico, riguardo le traduzione e la rappresentazione di Dio nei testi biblici. 
PDF ottobre 2015
Dopo un'attenta analisi posso affermare che, per quanto sia vasto l'universo, alla fine ci si ritrovi ineserorabilmente in due punti ben definiti: l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine. 
Che l'entità chiamata "Dio" sia umana o spirituale, corporea od incorporea, una o plurima, poco importa se non come curiosità personale che non deve però distorcere la superiorità di tale figura rispetto a noi.
Diversamente da ciò che può sembrare seguendo le varie correnti di pensiero, la fine di ogni strada non porta in punti infinitamente distanti tra loro ma bensì ci fa trovare allo stesso identico capolinea. La scienza, come ci dicono gli esperti, rende atei, ma la troppa scienza riporta l'uomo a credere in Dio. Il continuo approfondimento porta inesorabilmente all'incognita nativa, la cui unica risposta risiede nell'accettazione di un'entità superiore all'uomo. 


La soluzione semplicistica che attribuisce la nascita umana ad una società estranea a quella attuale non da soluzioni, bensì altri dilemmi.

L'essere umano ha un costante bisogno di trovare risposte che gratifichino il suo ego, che giustifichino l'atto del peccato originale. Risposte che l'uomo, finchè non attuerà un ridimensionamento psicologico e spirituale, riportandosi al proprio posto nel ruolo di servitore di Dio, non potrà mai trovare>>.


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