domenica 11 gennaio 2015

ESCLUSIVE DICHIARAZIONI PER IL BLOG FAHRENHEIT 912 DELL'AVV. CARLO TAORMINA SUL CASO MARTIGLI, RENZI E SULLA STRAGE DI PARIGI

Sabato 10 Gennaio 2015 in esclusiva per il Blog FAHRENHEIT 912 l'avvocato Carlo Taormina ha rilasciato delle dichiarazioni sulla vicenda di Maurizio Martigli che ha depositato la denuncia presso la procura della repubblica del tribunale di Firenze riguardante la compravendita di voti per le primarie del PD, depositata il 3 gennaio 2015 ed integrata l'8 gennaio.
Nell’ articolo inoltre vengono affrontati altri argomenti come le elezioni del Presidente della Repubblica e la strage di Parigi e una breve nota sul Movimento 5 Stelle.
Le dichiarazioni principali sono riportate nell'articolo e si può, inoltre, scaricare il file audio integrale della conversazione
CLICCA QUI (il file audio va scaricato sul PC)

Un breve incipit sulla carriera dell'Avvocato Carlo Taormina:
L'Avvocato Carlo Taormina, oltre ad essere un noto giurista è stato per 12 anni Magistrato.  Si è poi dedicato alla carriera Forense e alla politica.
E' stato sottosegretario di Stato del Ministero dell'Interno nel 2001 sotto il governo Berlusconi e presidente della commissione d'inchiesta parlamentare sul caso Ilaria Alpi - Milan Hrovatin
Si è occupato inoltre di molti importanti casi come Ustica, la vicenda Franzoni e i casi di Andreotti e Craxi.
Per identificare gli interlocutori useremo "R" per redattore e "AT" per l'avvocato Carlo Taormina

R. In merito alla nota vicenda di Maurizio Martigli, ha delle dichiarazioni da fare?
AT. Io conosco la storia per come mi è stata raccontata, in molta parte molti particolari me li ha conferiti il mio cliente Alessandro Maiorano. Il problema di questa denuncia è che le primarie non sono elezioni rispetto alla quale ci siano delle leggi dello stato che stabilisca quali siano le modalità e quindi una legge che punisca comportamenti come quelli che sono stati oggetto della denuncia quindi si tratta di vedere se questa ricezione della somma di cui ha fatto menzione Martigli se sia configurabile qualche altra ipotesi di reato. Diciamo che in quel momento Matteo Renzi non era ne deputato, ne senatore [...] era solamente sindaco di Firenze per cui è complicato identificare la fattispecie giuridica su quale fare riferimento. Si potrebbe pensare ad un reato contro il patrimonio ma mi sembra complicato parlare di una fattispecie estorsiva perchè non ci sono gli estremi, non posso parlare di truffa di perchè è complicato parlare di artifizi o raggiri nel comportamento di Renzi. Si tratta quindi di un "do ut des" su cui è difficile trovare una casella giuridica in cui collocarlo.
R. Allora se questi soldi sono stati dati come a Martigli così presumibilmente anche ad altre persone la domanda che ci poniamo è da dove provengono questi soldi.
AT. Questo è il problema di capire la provenienza delle fonti di finanziamento di Renzi per la campagna elettorale, una campagna elettorale non regolamentata in quanto le primarie non hanno una regolamentazione giuridica, hanno solo una regolamentazione interna rispetto al partito che le adotta. Certo che se quelle somme dovessero provenire da fonti riconducibili a finanziamento illecito o ad altre fonti, come sono state riscontrate, in altre vicende, che Renzi ha ricevuto forme di denaro provenienti dall'ex amministratore della Margherita, Luigi Lusi, essendo stato esso condannato per appropiazione indebita del denaro delle casse della Margherita certo che quei soldi potrebbero essere esaminati dalla magistratura per stabilire, in caso Renzi fosse stato a conoscenza della provenienza, un'ipotesi di ricettazione. Visto sotto questo profilo anche il caso dei 50 euro corrisposti alle persone indicate da Martigli potrebbe essere visto come reato consumato da Renzi, ma si tratta di accertarlo.
R. Quindi Fabio Giorgetti, nel caso fosse accertata la sua responsabilità, a quali sanzioni penali potrebbe incorrere?
AT. Non c'è dubbio che dal punto di vista della correttezza comprarsi i voti non sia una bella cosa però il problema di fondo è che queste primarie non sono regolamentate per cui o si tratta di una provenienza illecita delle somme o si deve configurare nella competizione politica tra i vari candidati un comportamento illecito di carattere truffaldino nei confronti degli altri candidati in quanto si cerca di aver tentato di prevalere con atti artificiosi e raggiranti come quelli di cui stiamo parlando. Queste sono le uniche due possibilità che vedo come intervento della magistratura.
R. Quanto tempo stima per un intervento della magistratura riguardo queste indagini?
AT. Per quanto riguarda l'intervento della magistratura fiorentina sta diventando complicato a comprendersi, in quanto la magistratura ha tante cose da fare ma evidentemente tutte queste cose ricadono sui tavoli dei magistrati tutte insieme nel momento in cui si tratta di valutare le denuncie fatte nei confronti di Renzi. Le dico questo perchè noi abbiamo depositato una denuncia il primo di agosto dello scorso anno e ancor prima, nell'aprile dello scorso anno, e ancor prima Alessandro Maiorano aveva autonomamente presentato una sua denuncia e fino a questo momento possiamo dire che nulla è accaduto per cui se questi procedimenti sono dimostrativi dei tempi e delle modalità di operatività della procura di firenze certamente c'è da prevedere tempi lunghissimi. Ho letto sul giornale che un'ottimo magistrato che conosco bene ha dichiarato che nei prossimi giorni si sarebbe interessato della denuncia Martigli. Mi permetto di dire, inoltre, che si occupasse anche delle denunce presentate da Maiorano e da me.
R. Ci vuole illustrare brevemente il caso di Alessandro Maiorano?
AT. Nell'aprile del 2014 Alessandro Maiorano ha depositato una denuncia nei confronti di Renzi, Carrai ed altri per la questione del pagamento dell'affitto del canone di locazione di via Alfani nei pressi di Palazzo Vecchio sostenendo che Renzi abitava in quell'appartamento che era stato preso però in locazione a nome di altri e che il cui canone veniva pagato da Carrai il quale a sua volta avrebbe ottenuto secondo le dichiarazioni documentate di Maiorano determinate disponibilità nel senso che sarebbe stato inserito negli aeroporti di firenze, che avrebbe a sua volta ottenuto partecipazioni in aziende a loro volta partecipate nel comune di firenze e che tra l'altro avrebbe avuto assegnata la fornitura per le comunicazioni guida da utilizzare nelle visite dei musei di firenze. Tutto questo è stato rappresentato per dire che bisogna accertare se quel pagamento del contratto di locazione da parte di Carrai fosse invece una contropartita per questi vantaggi o viceversa. Renzi una volta venuto a conoscenza di questa situazione si preoccupò in maniera molto veloce a cambiare la residenza portata nuovamente a Pontassieve. Questa denuncia presentata da Maiorano fu preceduta da un'altra denuncia riguardante la questione del padre di Renzi. Alessandro Maiorano alla procura di firenze fece conoscere anche questa situazione che poi esplose a Genova anzichè a Firenze dove stranamente non esplose affatto. A Genova avvenne l'incriminazione del padre di Matteo Renzi, tra l'altro anche con riferimenti a vantaggi economici tratti prima del fallimento di alcune società a proposito di alcuni emolumenti che gli spettavano in quanto credo fosse stato direttore generale di quella società. A firenze non c'è stata nessuna risposta a seguito di queste denunce. Era operativo come capo della procura di Firenze il dott. Quattrocchi che attualmente è consulente di Palazzo Vecchio dopo aver lasciato la precedente mansione per raggiunti limiti di età. Ritengo siano cose su cui qualcuno dovrebbe prestare la massima attenzione, può darsi che non ci sia nulla di male ma un magistrato che non abbia proceduto rispetto alle denunce a cui ho fatto riferimento e che poi diventi consulente di palazzo vecchio una volta andato in pensione penso sia una faccenda sulla quale la magistratura dovrebbe indagare.
R. Quindi le vicende di Matteo Renzi possono essere paragonate a quelle di Silvio Berlusconi all'inizio della sua carriera politica?
AT. I guai di Berlusconi sono però sempre e solamente stati perseguiti con le condanne che ha avuto e con le prescrizioni che lo hanno salvato, qui invece proprio non ci si muove ed è una cosa completamente diversa.
R. A Lei risulta che alle procure della repubblica di Firenze o Roma ci siano altri fascicoli a carico di Renzi?
AT. Oltre alla denuncia di aprile presentata da Alessandro Maiorano c'è una denuncia che ho presentato io personalmente ad agosto sempre per Maiorano in quanto riguarda lo sperpero di 31 milioni di euro, non voglio dire se integrante reato o meno in quanto lo deve dire la magistratura, da parte di Renzi secondo la nostra ricostruzione durante i 4 anni in cui era presidente della provincia e che riguardano una serie di operazioni: la Multimedia Florence, che era la televisione della quale si serviva Renzi per divulgare tutte le attività da lui svolte, ma si trattava di spese che cadevano direttamente nelle casse della procura, si trattava di finanziamenti caduti a pioggia nei confronti di molte persone senza che avessero una ragionevole causale per attività attinenti alla provincia. Si è trattato di aver denunciato anche, come facevo prima riferimento, al denaro percepito da Renzi da parte di Lusi che è stato condannato a Roma per appropiazione indebita di 23 milioni di euro perche fuggito con i soldi delle casse della Margherita, una parte di quei soldi, 112.000 euro, sono finiti nelle mani di Renzi. Su questa poderosa denuncia, correlata di documentazione a non finire e con le indicazioni di tutte le circostanze di fatto, con le indicazioni dei presunti correi (NdR complici di reato) di Renzi, mi riferisco ad alcuni dirigenti della provincia di firenze e di altri estranei, parenti e non parenti di Renzi ecc che hanno contribuito a questo sperpero, su questo sono trascorsi circa 6/7 mesi e non sappiamo assolutamente nulla. Mi sono recato io personalmente a Firenze per sapere qualcosa di più ma addirittura ci è stato negato l'accesso al colloqui con la procura della repubblica con motivazioni assolutamente speciose, tant'è che sono stato contattato successivamente dalla procura che manifestava l'intenzione di incontrarmi e ho detto che non avevo più interesse ad incontrarli, e che aspettavo soltanto che facessero il loro dovere e che se non dovessero farlo avremmo preso le nostre determinazioni.

R. Queste vicende inquietanti fanno pensare, riprendendo i cosiddetti complottisti, che dietro a questa intoccabilità dei principali personaggi politici vi siano i cosiddetti "poteri forti" per indirizzare politicamente ed economicamente il nostro paese, qual'è il suo pensiero?

AT. Io sto, naturalmente, alle cose concrete. Posso dire secondo le constatazioni che io faccio dal mio osservatorio giudiziario con riferimento alla posizione di Renzi, su cui io non sono in linea, cito soltanto la vergognosa operazione degli 80 euro in occasione delle elezioni europee che fa il paio con i 50 euro di Martigli e gli altri personaggi a cui queste somme sono state versate. E' un modus operandi quello di Renzi che dovrebbe far riflettere. Nonostante la mia posizione politica sia contrastante con quella di Renzi devo ammettere che anche io all'inizio ho cercato di sperare in questo giovane del quale non si può dubitare in quanto intelligenza, capacità e coraggio anche se poi più di chiacchiere non ho visto e quindi mi sono poi confermato nell'esigenza di non condividere la sua politica. Al di la di questo io sostengo una strenua difesa dei poteri istituzionali, cosa che io che sono stato collaboratore di Berlusconi non ho visto quando Berlusconi era nella stessa posizione di Renzi. Berlusconi era forte come oggi e forte Renzi. Nulla e nessuno poteva contrastare Berlusconi allora e nulla e nessuno può contrastare ora Renzi. La posizione è assolutamente speculare però è certo che Berlusconi veniva attaccato; io sono ormai fuori dalla logica berlusconiana, sono addirittura in rottura con Berlusconi quindi parlo con assoluta obiettività, però devo dire che mentre Silvio Berlusconi subiva ripetutamente gli attacchi dalla procura di Milano nei confronti di Renzi si verifica completamente l'opposto. Quindi se i poteri forti stavano dalla parte di Berlusconi, e molti dicono che poteri forti ne aveva come ad esempio i rapporti con Bush e Putin, basta pensare alla sua provenienza, senza nessun significato penale, dalla massoneria o addirittura alla P2, e se quella era la sua forza, ora quella di Renzi è nettamente superiore. La forza di Renzi è derivante anche dall'accordo fatto con lo stesso Berlusconi, e quindi ha unito le due forze, le forze che provengono dai poteri che contano a livello nazionale ed internazionale, mi riferisco all'economia, a confindustria, al grande sistema bancario, ha aggiunto i poteri che hanno sempre sostenuto Berlusconi. Per cui quando diciamo che non c'è opposizione dobbiamo dire questo: non c'è opposizione perchè tutti i poteri forti, quelli che una volta sostenevano la sinistra e quelli che sostenevano la destra si sono messi d'accordo e hanno creato questo mostro quale è appunto l'incedere dell'invasione di Renzi dentro alla nostra politica italiana.
R.Quindi avvocato Taormina, nella politica odierna non si capisce più chi sia di destra o sinistra,anche Renzi in qualche modo ha sconfessato l'eredità della sinistra che difendeva le classi più deboli ed i lavoratori, quale è la sua opinione?
AT: c'è rimasto Fassina a fare un po di controcanto, ma non più di tanto anche perchè alla fine pure con Civati in qualche modo sembra che stiano trovando un modo per intendersi  con Bersani, per cui in questo momento veramente siamo impotenti, Bersani pensa di potere essere il Presidente della Repubblica e quindi pensa di dovere mettere insieme un po tutte le forze contrarie e favorevoli e quindi in questa situazione ambigua, Renzi troneggia.
 Donaioni
R. Avvocato tra pochi giorni le Camere ansranno ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica e si fanno i nomi più disparati e qualcuno sul Web azzarda anche la possibilità che a ricoprire la carica potrebbe essere anche un Genarale dell'Arma dei Carabinieri, lei cosa ha da dire?
AT: io sono dell'idea che Berlusconi e Renzi sanno chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica, lo sanno bene, l'affermazione che ha fatto ieri Renzi, che al quarto scrutinio sarà votato il Presidente della Repubblica, sia un'anticipazione molto importante e molto grave. Certo sarebbe estremamente grave se la Repubblica Italiana dovesse essere rappresentata o da un Generale dell’Esercito o dei Carabinieri o della Polizia di Stato o di qualunque altra cosa perché darebbe il segno di uno stato di polizia e come sarebbe vergognoso, lo dico con estrema chiarezza che il Presidente della Repubblica, in questo momento con le maggiori possibilità di successo, possa essere Piero Grasso, un ex Presidente della Procura Antimafia, per cui avremmo un Presidente antimafia, come per dire che l’Italia o ha bisogno di un potere forte contro la logica democratica con un Generale dell’Esercito, oppure di un potere forte come quello dell’Antimafia, quasi come se noi avessimo a che fare solo con la mafia. Sarebbe uno dei peggiore segnali. A parte l’incapacità che secondo me Grasso ha sempre dimostrato in tutte le sue attività, sia da quando era magistrato che adesso come Senatore della Repubblica. A parte l’incapacità è una persona assolutamente corretta, assolutamente intelligente ma io l’ho sempre ritenuto che dal punto di vista della Procura Nazionale Antimafia come della Procura della Repubblica di Palermo, non abbia fatto tutto quello che sarebbe stato possibile fare, così come ritengo che come Senatore abbia dato un’immagine, tra l’altro contrastante con la sua posizione di magistrato assolutamente deludente. Detto questo, credo che l’una o l’altra di queste soluzioni sarebbero certamente le peggiori. Ma vedrà che Renzi e Berlusconi tireranno fuori dal cilindro il personaggio e chissà che non si debba arrivare nemmeno alla quarta votazione per averlo.
R: per lei chi potrebbe essere il papabile?
AT: e’ un pò complicato dirlo, però le personalità più indicate (NdR anche se le escluderebbe per i motivi sopra citati) sono Grasso e Bersani.
R: secondo lei i fatti tragici di Parigi potrebbero in qualche modo legittimare alla carica di Presidente della Repubblica un Generale dell’Arma dei Carabinieri, un ex Magistrato o un’appartenente alle forze di polizia?
AT: non vorrei che l’ emotività derivata da questo tragico avvenimento possa in qualche modo condizionare l’elezione del Presidente della Repubblica e questo fatto che domani Renzi va a Plaz Concorde accanto ad Holland e alla Merkel, non mi piace molto. Anche ieri al programma Otto e Mezzo dove appunto ha fatto riferimento all’esigenza che l’Europa sia un punto di riferimento per il contrasto al terrorismo, non sono cose che vanno per la direzione giusta, nel senso che non tengono conto di quelle che realmente sono le esigenze del nostro paese. A me pare molto importante proprio per evitare che questa emotività possa condizionare l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Non ci dimentichiamo che l’emotività è stata padrona ad esempio quando fu eletto Scalfaro. Scalfaro al posto di Andreotti perché eravamo in emergenza dopo l’omicidio di Falcone. Credo che sia importante e l’ho raccomandato anche in una mia comunicazione sulla rete, che si proceda subito al compimento di alcune priorità operative in questo settore, Prima di tutto alla costituzione per Decreto Legge alla Procura Nazionale Antiterrorismo che quando io ero come Sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega all’immigrazione, avevo caldeggiato e proposto, ma che la sinistra non mi fece fare, a distanza di undici anni di ritardo potrebbe essere il modo per prevenire e scaricare finalmente in questo nuovo organismo  tutte le problematiche sul terrorismo con il quale oggi stiamo confrontandoci. Questo potrebbe rasserenare insieme ad altre iniziative che potrebbero essere prese, il clima. Perchè se qui non ci si muove andando dentro le case di preghiera che sono circa 15.000 in Italia e nelle quali notoriamente possono essere custodite armi e dove vengono date istruzioni dal punto di vista delle attività di indottrinamento, anche terroristico alle quali fanno seguito anche comportamenti concreti, addirittura anche addestramenti proprio in Italia come abbiamo potuto accertare, se non facciamo queste due o tre cose, francamente il rischio che da qui a qualche mese ci sia uno scenario francese anche in Italia è molto probabile. Quindi primo: Procura Nazionale Antiterrorismo, secondo: controllo minuzioso di tutte le case di preghiera e di tutte le Moschee, perché lei deve sapere che se la Polizia vuole entrare in una Moschea, non ci può entrare. Lei deve sapere che se la Polizia vuole entrare in una casa di preghiera, non ci può entrare. Un qualsiasi garage può diventare una casa di preghiera e nessuno sa quello che c’è e che coas si fa. Questa è la realtà con cui ci confrontiamo, al di là del problema dell’immigrazione.
R:a seguito delle sue dichiarazioni, quali sono le sue impressioni Avvocato Taormina sui tragici avvenimenti di Parigi?
AT: direi che l’improvvisazione dei servizi ha battuto tutti, anche quello dei servizi italiani, mi pare che sia stato evidente. Ma vede, è un’improvvisazione la quale ha un’origine ben profonda che è quella della decisione quasi una sorta di abbandono, di non fare un contrasto forte contro l’Islam, l’islamismo e gli islamismi. Le dico francamente la verità che non sono in grado di fare distinzione tra Islam, islamismi e islamici. A me pare che la radice del Corano sia veramente una radice molto inquietante. Penso soprattutto a quello che è la condizione della donna. Penso soprattutto a quello che è la posizione rispetto agli infedeli, cioè i non mussulmani, quindi a noi. In tutti questi casi il Corano comanda le cose che i mussulmani fanno; quindi non si tratta di qualcosa che può essere fatta a seconda che ci possano essere mussulmani moderati e non moderati, è un qualcosa che appartiene alle regole del Corano. Detto questo, noi abbiamo fatto un contrasto molto debole ed ancora più debole è stato il contrasto fatto in Francia. Per cui a contrasto debole, ha fatto riscontro una situazione istituzionale totalmente sbiadita, totalmente svuotata. Ricordo quello che accadde negli anni ’70 con il terrorismo. Il terrorismo delle Brigate Rosse ebbe forza e vinse nel momento in cui tutte le strutture preventive dello stato, anche dal punto di vista della Polizia, erano state smantellate. I servizi che operano come hanno operato in Francia ed i servizi che operano come in Italia, al di là delle stupidaggini che dice Alfano un giorno si e l’altro pure,sono i servizi coordinati, corrispettivi e consequenziali a questa rinuncia che noi abbiamo fatto a tutelare la nostra identità e soprattutto la nostra incolumità. Credo che in Francia ci siano state grandi improvvisazioni, credo che sia stato fatto un grave errore ad uccidere questi personaggi, perché quanto riguarda il personaggio che aveva ucciso la poliziotta era certamente la condizione più pericolosa perché aveva tutti quegli ostaggi, però  c’è stata una fretta di troppo nel condurre la trattativa. A qualcosa di meglio si sarebbe potuti giungere. Siamo giunti addirittura all’ipotesi che una delle terroriste, la compagna dell’altro, sia scappata insieme agli ostaggi. Quindi dal danno alla beffa. Per quanto riguarda gli altri due, poiché il tipografo stava dietro ad uno scatole nascosto e certamente i due terroristi non lo sapevano, altrimenti lo avrebbero ucciso e teniamo presente che il tipografo era colui il quale, attraverso gli SMS, faceva comunicazione di quello che accadeva dentro il capannone da parte dei due terroristi. Ma come è possibile che 88.000 militari o poliziotti che siano sapendo perfettamente che il tipografo era nascosto, hanno fatto un’azione violenta, mentre le azioni di intelligence consigliano di avere a disposizione quanti più soggetti possibile dai quali trarre qualche indicazione in più. Quindi è stata un’azione totalmente sbagliata. Le assicuro che se fosse accaduto in Italia sarebbe stata la stessa cosa, perché abbiamo dei servizi che fanno pena, abbiamo dei colabrodo nei servizi, per cui cosa ci potevamo aspettare?
 Donazioni
R: Diciamo Avvocato che qualche fatto strano nei fatti di Parigi c’è, Dalla carta d’identità dimenticata allo starno suicidio dell’Ispettore di Polizia la notte tra mercoledì e giovedì.
AT: il suicidio centra sicuramente qualche cosa, la carta d’identità è sicuramente un modo attraverso il quale doveva essere dato un determinato segnale, ma l’uccisione del poliziotto davanti al settimanale è una strana uccisione, perché addirittura è stato notato come da nessuna parte, ne al momento in cui è stato colpito la prima volta, ne al momento in cui è stato colpito, secondo la ricostruzione a morte, la seconda volta compare una goccia di sangue sul terreno. Cìè qualcosa che ci deve essere spiegata insomma. 
R: questa incongruenza della mancanza di tracce ematiche è stata notata quasi subito e solo dai Blogger o comunque visitatori della rete.
AT: lei ha notato che fino a questa mattina, la chiarezza sul fatto degli ostaggi uccisi e se fossero stati uccisi dalle forze dell’ordine o dai terroristi  non c’era, e ci resta il dubbio che i quattro ostaggi ed i terroristi siano proprio stati uccisi dalla Polizia.
R: una perizia balistica dovrebbe determinarlo
AT: certamente basta vedere con quali colpi sono stati uccisi. Questa incertezza, come ancora questa mattina sui giornali non cera nessuna chiarezza, vuol dire che questo accertamento non è stato fatto. E se non fai questo accertamento nell’immediatezza degli accadimenti  francamente vuole dire che c’è qualcosa che non funziona. 
R: sono vicende strane, ma come la storia di questi ultimi 14 anni ci insegna, tutto nega il tutto. Strategia della tensione come negli anni ’70.
AT: vede le uccisioni portano sempre ad altre uccisioni. Se si fosse fatto l’impossibile per evitare che venissero uccisi sarebbe stata una cosa importante. Non è stato fatto l’impossibile, per evitare che venissero uccisi e probabilmente facendo l’impossibile qualcuno non sarebbe stato ucciso e questo avrebbe comportato la possibilità di avere un contatto, un colloquio, una possibilità di confronto con questi criminali anche per sapere qualche cosa. Invece questi passano come martiri per cui si crea un’altra fonte di aggressività ed una sorta di giustificazione verso qualsiasi altra iniziativa violenta come risposta a quello che è stato l’atteggiamento dello Stato. Lo Stato non deve mai rispondere alla illegalità con l’illegalità, deve sempre con il suo sistema operare nel senso della legalità, qualunque cosa costi. 
R : siamo tutti preoccupati per questa escalation della violenza e siamo preoccupati anche per la presa di posizione di esponenti di alcuni partiti che inneggiano quasi ad una guerra santa, una nuova crociata. Quale è la sua opinione?
AT: Atteggiamenti come quelli di Salvini sono assolutamente non condivisibili. Credo che noi in problema dell’Islam dobbiamo prenderlo molto seriamente, dobbiamo fare in modo che non corrompa il nostro modo di vivere. Dobbiamo fare in modo che non corrompa la nostra cultura Occidentale e Cristiana. Credo che questo sia un punto fermo che dovrebbe condizionare tutta l’azione politica. Ho detto prima che occorrerà una Direzione Antiterrorismo, che è  necessario controllare tutte le case di preghiera e tutte le Moschee per capire che cosa succede. Credo che sia necessario anche avere la possibilità di fare un censimento dei Mussulmani che sono in Italia per capire quelli che ci possono stare e quelli che non ci possono stare, perché altrimenti noi con questa carenza di informazioni rischiamo di trovarci di fronte a situazioni ben più gravi di quelle che si sono verificate in Francia. La mia idea e lo dico con molta chiarezza che ognuno stia a casa sua, fermo restando i rapporti di tipo culturali fra tutti i paesi e quindi anche con quelli islamici, La mia idea è che se ovviamente c’è qualcuno che il Corano possa essere interpretato in maniera democratica e civile, secondo me è molto complicato, viva la vita occidentale. Come sarebbe giusto che chi vive in maniera tollerante le altre religioni lo facesse nei nostri confronti.
Se lei va a Marrakech che è una città molto aperta per via del turismo, se è un Cattolico o se è un Cristiano nelle Moschee non entra, se lei intende in qualche modo integrarsi con la società di Marrakec dove gli Italiani costruiscono complessi edilizi e quant’altro, lei non è assolutamente ammesso. Voglio dire, non voglio invocare la reciprocità, ma voglio dire che se stanno bene loro a casa loro, vorremmo che continuassero a farlo così come vorremmo stare noi a casa nostra. E’ un pò una logica che potrebbe essere male interpretata, ma non è una logica razzista.
R: credo che questa ida sia condivisa da molti italiani, non per essere razzisti, ma per preservare la nostra integrità, ma non di Cattolici, Cristiani, ma la nostra integrità fisica.
AT: vorrei farle un’ultima battuta. In questo marasma di informazioni politiche di cui abbiamo parlato ed al centro delle quali c’è certamente la posizione di Renzi, io non capisco per quale ragione nessuno presta attenzione anche in questo momento all’atteggiamento molto responsabile che ha assunto e che assume il Movimento 5 Stelle. Credo che si tratti di una lezione di correttezza, di moralità e di linearità politica che dovrebbe fare riflettere finalmente una volta in senso positivo rispetto alla politica e alle Istituzione che possono rappresentare.


Articolo di Stefano Becciolini © del 10 gennaio 2015
Collaboratore Stefano Sacchetto



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