(N.D.R.) Quando ho letto quello che Luigi Orsino mi ha inviato questo pomeriggio, mi sono vergognato profondamente di essere italiano, ma poi in me è subentrata la rabbia ed il disgusto per quello che stavo leggendo. Sono quasi 90 giorni che seguo Luigi e la sua famiglia, ci sentiamo piu' volte al giorno e conosco le umiliazioni, la disperazione e l'impotenza in cui vive giornalmente. Conosco anche il suo animo e la sua profonda intelligenza e cultura che solo un "napoletano onesto" può avere. Ed è per questo motivo che mi batterò senza tregua non solo per aiutarlo, ma anche per scoperchiare il "vaso di Pandora" che si trova al centro della sua vicenda. Sicuramente queste mie parole verranno lette anche dagli "untori e dai persecutori" di Luigi e dico loro di non farsi illusioni, nulla verrà dimenticato, ma soprattutto "io non ho paura di voi", io non ho nulla da perdere!
Stefano Becciolini
Stefano Becciolini
Oggi sono stato convocato in Comune a Carife (AV), sinceramente pensavo che vi fossero buone notizie. Sono stato ricevuto dal Sindaco Sig. Carmine Di Giorgio e dall’assistente sociale Sig.ra Monica Bonanno dell’associazione “Antenna sociale” responsabile per il Comune di Carife. Ho ricevuto la risposta alla mia istanza, presentata il 21/01/2016, con la quale chiedevo un aiuto per potermi trasferire nella casa che mi è stata assegnata dall’Istituto autonomo case popolari (ACP), una appartamento di 45 mq inadatta ad ospitare tre persone, come per altro previsto dalla legge.
L’aiuto chiesto era:
- Un automezzo per poter traslocare mobili e masserizie
- Un esperto m montatore di mobili
- Il pagamento di due bollette ENEL arretrate per un importo complessivo di € 70,00
- Il pagamento dei costi di trasferimento utenza ENEL (circa € 50,00)
Queste mie modeste richieste sono motivate dalle disagiate condizioni economiche in cui si trova la mia famiglia. Viviamo, in tre, con la mia pensione d’invalidità (sono gravemente cardiopatico) di 289,00 Euro mensili. Inoltre mia moglie è invalida al 50% ed è stata, da circa un mese, operata con asportazione della cistifellea, è ancora sofferente perché non ha potuto fare un’adeguata convalescenza.
Ebbene una volta in presenza del Sindaco e dell’assistente sociale, io e mia moglie, siamo stati trattati come pezzenti, ci è stato rinfacciato di esserci trasferiti a Carife, cosa non vera perché in questo Comune siamo stati trasferiti d’imperio quando fummo sfrattati. Di non essere cittadini di Carife, neanche questo è vero perché siamo regolarmente residenti dal lugio 2014. Insomma, da quel che ho capito questo è un FEUDO in cui bisogna chiedere il permesso di essere accolti (se sei italiano, se invece sei rumeno o bulgaro non vi sono problemi considerato che vi è una nutrita comunità presente nel comune).
Non mi considero migliore di questi stranieri ma neanche peggiore solo perché sono italiano. Il Sindaco mi accusa di avergli forzato la mano (per farmi assegnare l’alloggio popolare) facendo ricorso ai media ed alla Senatrice del M5S, cosa neanche questa vera perché come persona indigente e in stato di grave difficoltà abitativa sono in cima alla lista delle assegnazioni.
Unica concessione un furgone per trasportare le masserizie. Niente operai montatori, niente aiuto economico per trasferirmi. Niente sostegno “Una tantum” per affrontare le spese indispensabili al trasferimento (adeguamento di parte del mobilio, acquisto di un divano su cui far dormire mio figlio che altrimenti non avrebbe dove stare, spese di pulizia, riparazioni all’impianto idraulico ed elettrico, acquisto di una stufa a pellettes anche usata, necessaria perché siamo ad circa 800 m sul livello del mare).
Si tratta di spese che “obtorto collo” vanno affrontate per potersi trasferire. Mi è stato detto che il furgone era l’unica cosa che avrebbero potuto mettermi a disposizione… ed anche l’ultima, di non chiedere altro e di non scocciare più. Sinceramente ne io ne mia moglie ne mio figlio abbiamo mai scocciato nessuno, siamo sempre stati corretti, rispettosi e riservati. Forse proprio per questa ragione pensano di poterci trattare di me… . In questa Italia per ottenere qualche cosa (soprattutto se ti spetta di diritto) devi gridare, essere invadente ed aggressivo, se sei una persona educata presumono anche che tu sia fesso.
Sono sinceramente mortificato di dovermi rivolgere agli amici e benefattori chiedendo loro un aiuto. Vi prego di non volermi considerare una persona che fa del chiedere un mestiere. Farlo mi costa molta fatica e mi sento umiliato pur sapendo che chi mi aiuta lo fa senza farlo pesare. Ringrazio tutti, che possano o meno accogliere questa richiesta d’aiuto, con riconoscenza.
Leggi il Diario di Bordo di Luigi Orsino
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