domenica 6 marzo 2016

QUOUSQUE TANDEM ABUTERE, RENZI, PATIENTIA NOSTRA?

EDITORIALE DI LUIGI ORSINO
Fino a quando dunque, Renzi, abuserai della nostra pazienza?

Nei primi nove mesi del 2014 in Italia hanno portato i libri in tribunale 11.103 imprese, 3.002 solamente nel terzo trimestre dell'anno, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2013. In media sono fallite 61 imprese ogni giorno, più di due imprese ogni ora.  Rispetto al 2009 il numero dei fallimenti relativi al terzo trimestre e' in continua crescita, con un aumento del 74% negli ultimi 5 anni. Dal 2009 a oggi inoltre si contano 70.673 imprese che hanno portato i libri in tribunale. Questo nel 2014, poi il 2015 e inizio 2016 con numeri altrettanto negativi… se non peggiori. Ad ottobre 2015 sono state aperte 45.737 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra un incremento dell’1,4%. Non credo che ci sia tanto da filosofeggiare: chiudono una marea di imprese e se ne aprono un pugno di nuove. Senza tener conto che le imprese che chiudono sono, quasi sempre, aziende che erano aperte da anni, a volte da decenni. Chiudendo sono andati persi una valanga di posti di lavoro e un’esperienza insostituibile sia dei titolari che delle maestranze. Le nuove imprese, invece, sono, per la maggior parte, delle start- up aperte da persone che pur avendo una buona idea imprenditoriale spesso mancano della capacità di portarle avanti, di consolidare l’azienda e di metterla a rendimento. Troppo sovente queste “start -up”  aprono e chiudono nel giro di un anno. Se poi si pensa che la quasi totalità di esse ha beneficiato di fondi nazionali od europei si comprenderà che il danno è doppio.
In realtà non voglio sciorinare una serie di dati e di cifre ma, come mio solito, muovere a delle considerazioni. Non possiamo continuare a credere alle stronzate che ci vengono quotidianamente propinate. Quale ripresa? Quale ripresina? La verità è che l’Italia è allo sfascio economico, i dati vengono truccati, i numeri artatamente modificati, il tutto per darci un’immagine della realtà distorta. La realtà odierna del nostro paese è fatta di milioni di disoccupati, di persone che sono precipitate nel baratro della povertà e della disperazione. Milioni di persone che non hanno voce, milioni di persone a cui è stata strappata via la dignità, milioni di persone che hanno perso tutto e per sovraprezzo devono assistere al quotidiano sciacallaggio di una classe politica corrotta che sperpera risorse pubbliche e si abbuffa rubando. Loro rubano a man bassa e noi dobbiamo fare la fame. E’ questa l’Italia che volete? Questo il paese che vi piace? Se volete un paese governato dalle banche e dai loro tirapiedi siete nel paese giusto. Se volete un paese dove chi ruba un pezzo di pane per fame finisce in carcere e chi invece fa sparire miliardi dalla banca che gestisce e ruba i risparmi dei correntisti vive libero e felice siete nel posto giusto. Se invece aspirate a vivere in un paese dove vi sia la giustizia, la libertà, la democrazia e una più equa distribuzione della ricchezza … dovete emigrare. Sappiate che niente cambierà mai, nessuno si ricorderà di chi soffre e sarà colpito dal rimorso, nessuno si vergognerà di essersi ingrassato sulla vostra pelle. La giustizia, la libertà, la democrazia e l’affrancamento dalla povertà non ve le regalerà nessuno, dovrete pretenderla e conquistarvela. Dovrete strappare i denti a chi si sfama a bistecche ed a voi non getta neanche l’osso. Ancora non avete capito? L’unica via possibile è ribellarsi al neo feudalesimo, ribellarsi allo strapotere dell’oligarchia che ci tiranneggia. Ribellarsi è un diritto dei popoli oppressi ma è anche, soprattutto, un dovere. Un dovere che ognuno di noi ha verso le generazioni future. Non possiamo consegnare ai nostri figli un paese dove impera la sperequazione sociale, dove ogni giorno vengono varate leggi liberticide camuffandole, spudoratamente, per leggi antiterrorismo. Quelle stesse leggi che permettono agli inquirenti di espellere un arruolatore di combattenti islamici, salvo accorgersi che fino a ieri era seguito dai servizi sociali e percepiva pure un congruo assegno di sostegno, serviranno a manganellarvi e a mettervi in galera se solo farete il gesto di sollevare la testa. Oggi in Italia abbiamo leggi che ci opprimono e strangolano la nostra libertà, oggi come mai in passato. Se avete voglia fate un raffronto tra le leggi attuali e quelle vigenti nel “ventennio”, vi renderete conto che vi era molta più libertà quando c’era un “tiranno” a governare. Io dico che è ora, è ora non solo di alzare la testa ma anche di alzare i pugni contro chi ci vuole pecore in fila verso il macello.


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