sabato 24 settembre 2016

LA RAGGI SPEGNE LA FIACCOLA: PENSIAMOCI SU. RUBRICA DI LUIGI ORSINO



Virginia Raggi ha ribadito il suo “NO” alle olimpiadi a Roma  motivando questa sua decisione non con un’avversione verso lo sport ma con una decisa e inderogabile avversione a tutto quell’indotto disastroso che sempre accompagna questi grandi eventi.
In soldoni la Raggi ci dice che non possiamo pensare di ospitare le prossime olimpiadi quando ancora stiamo pagando i debiti per passati avvenimenti sportivi e non, non possiamo permettere che gli speculatori piombino sul bottino come avvoltoi appropriandosi di appalti milionari, non possiamo permettere che nasca una nuova generazione di cattedrali nel deserto. Sinceramente non so darle torto. Che si sia simpatizzanti o meno del M5S, è innegabile che questi grandi eventi, non dimentichiamoci dell’Expo 2015comportano grandi investimenti che poi puntualmente, nonostante le rassicurazioni contrarie, non rientrano, anzi sempre si chiudono con pesanti perdite economiche che gravano sulle spalle martoriate degli italiani. Le cricche di potere vanno a nozze e si sfregano le mani pensando a quanto possono mettersi nelle tasche, senza fondo, a quanto denaro possono, più o meno legalmente, estorcere ad un popolo affamato, sfruttato e schiavizzato. In un paese in cui la corruzione è regola, in cui ogni occasione è buona per fare utili, anche sulla pelle dei terremotati, come si può pensare di buttare soldi in un pozzo che, inevitabilmente, sarà senza fondo.
 COMBAT TRAINING
Come si può pensare di usare soldi a vagonate, ben sapendo che non torneranno indietro, quando vi sono milioni di italiani che vivono nella disperazione della più assoluta povertà. Come si può pensare di spendere ancora quando milioni di Euro al mese vengono spesi per accogliere immigrati, di cui molti sono non “aventi diritto”, mentre i cittadini italiani sono stretti nella morsa della fame. Si della fame perché di questo si tratta e non di semplice “disagio” come vorrebbero farci credere. Un paese che non garantisce ai suoi cittadini un reddito minimo non può impegnarsi in spese faraoniche che cadrebbero, poi, sulle classi meno ambienti (leggi poveracci) che già faticano a merùttere  insieme pranzo e cena. Si pensasse a risolvere i problemi gravissimi e reali che affliggano una massa enorme di nostri fratelli italiani, si investa per migliorare le condizioni di vita dei nuovi e vecchi poveri, si pensi ad una più equa distribuzione della ricchezza, si entri nel “club” dei paesi civili e poi si vedrà. PRIMA PENSIAMO AGLI ITALIANI.  Panem et circenses dicevano i romani, cioè dai al popolo qualche cosa con cui divagarsi ed un tozzo di pane e non penseranno al marciume che li circonda. Ebbene a noi vogliono solo dare un poco di distrazione, negandoci anche il tozzo di pane, così non penseremo allo schifo della politica e al governo dei ladri. Non importa chi ha detto “NO” agli sprechi delle olimpiadi, il concetto è sacrosanto.

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