giovedì 29 settembre 2016

REFERENDUM COSTITUZIONALE: LE RAGIONI DEL NO E LE INGERENZE DEGLI USA E DELLE LOBBY EBRAICHE. INTERVISTA AL PROF. CARLO TAORMINA


Oggi intervisteremo il professore Carlo Taormina sulle motivazioni del “NO” al referendum ed anche su un tema di scottante attualità, vale a dire sulla dichiarazione dell’ambasciatore statunitense in Italia, John Philips, secondo il quale la vittoria del “NO” costituirebbe un grave deterrente per gli investitori stranieri in Italia.

Redazione: Becciolini Stefano: B
Avvocato Carlo Taormina: T 

B – Professor Taormina il referendum costituzionale, di questo autunno, proposto dalla ministra Maria Elena Boschi e appoggiato dal governo Renzi,  chiamerà gli italiani a dire “SI” o “NO” alla riforma della costituzione. Ci vorrebbe spiegare il perché di questo referendum, oltre al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione del numero dei parlamentari ed alla riforma del titolo V parte II della costituzione.
T – Non c’è molto altro da dire sui temi che già lei ha esposto nella sua domanda, aggiungerei la riforma della Corte Costituzionale e le modalità della sua elezione. In realtà proprio in ciò, che non vi sia molto da dire, sta, a parer mio, il suo maggior difetto. Infatti non affronta i temi principali di cui l’Italia avrebbe bisogno per essere una democrazia reale. Mi riferisco alla necessità di affidare l’elezione del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio direttamente al voto popolare o, quanto meno, di almeno uno di essi. In un momento in cui i potere deve essere legittimato dalla volontà popolare è inammissibile che questo tema non sia stato affrontato, inammissibile ma ben comprensibile. L’elezione diretta delle due massime figure del potere politico italiano mettere in crisi questa forma di governo che attualmente è in vigore in Italia, una forma, nella sostanza, fondamentalmente dittatoriale imperniata sulla persona di Renzi. Altro tema che non è stato preso in considerazione è quello relativo alla giustizia. Se c’è un settore tanto tormentato quanto quello della forma do governo è proprio quello della giustizia. Berlusconi aveva anche iniziato a mettervi mano salvo poi tornare sui suoi passi e rinnegare il pensiero liberista che lo aveva inizialmente animato. Abbiamo, quindi, fatto dei passi all’indietro, anzi ancora peggio: oggi la magistratura si impone sul potere esecutivo, ricatta il potere parlamentare ed è per tale motivo il reale dominus della situazione politica italiana. Anche su questo delicato argomento sarebbe stato necessario sentire la voce del popolo, io dico che questo modo di fare giustizia con cavillosità ed interpretazioni molto personali dei giudici ha inquinato fin troppo la giustizia quindi: >> Fuori i magistrati dalle aule di giustizia ed entrino i giudici popolari>>. Dato che non possiamo contare sulla competenza e la professionalità dei giudici mentre la loro politicizzazione li rende sempre meno imparziali non comprendo perché si debbano spendere tanti soldi per sostenere una casta che no assolve i suoi compiti. Diciamo la verità la vecchia costituzionale sul tema giustizia ha fallito, si è dato troppa importanza e troppo potere alla magistratura, si è fatto troppo affidamento all’azione dei magistrati che hanno allargato a dismisura il loro campo di competenza. Renzi di questo problema si è completamente disinteressato. Si è parlato di separazione delle carriere ed invece giudici e PM vanno di pari passi a tutto discapito della difesa e delle garanzie dovute agli imputati. Renzi si è interessato della Corte Costituzionale solo perché dovendo i suoi componenti essere eletti dalla Camera e dal Senato, una modifica del Senato doveva per forza comportare una modifica delle modalità d’elezione dei giudici della Corte costituzionale. In realtà occorreva modificare totalmente le modalità di elezione di questi giudici che sono fortemente politicizzati al punto che dovendosi eleggere due nuovi giudici se ne sceglie uno di destra ed uno di sinistra, un vero sistema bacato e corrotto in quanto essi dovrebbero essere sempre al di sopra delle parti en già preventivamente politicamente schierati. I giudici costituzionali andrebbero scelti tra tecnici che dia garanzia di professionalità e di imparzialità. I giudici che debbono decidere se le leggi sono conformi alla costituzione non possono essere schierati con una parte a discapito di un’altra, l’imparzialità è fondamentale.
 COMBAT TRAINING
B – Professore la dichiarazione dell’ambasciatore USA in merito ad un’eventuale fuga di investitori stranieri dall’Italia in caso di vincita del “NO” è solo dovuta ad un timore di una possibile ingovernabilità del paese o nasconde dell’altro?
T – Sinceramente, e qui esprimo una mia opinione personale, abbiamo le scatole piene dell’ingerenza americana, del suo interventismo sempre e comunque teso alla difesa dei loro interessi, totalmente alieni a qualsiasi considerazione in merito alle ripercussioni che la loro politica estera causa. Non dimentichiamo che agli USA un’Europa politicamente, ed economicamente,  debole è quanto essi vogliono. Qui ci troviamo di fronte all’ennesima ingerenza di un paese che crede di poter imporre la sua volontà ovunque infischiandosene del principio di autodeterminazione dei popoli. Renzi è ostaggio del potere americano di quello stesso potere che detta legge negli USA e che viene dalle Lobbies e dai  grandi gruppi di potere. Dovremmo accettare lezioni di democrazia da un paese che è governato da potentati economici che hanno i loro esponenti in vere e proprie dinastie, come i Kennedy, i Busch e non ultimi i Clinton. Con le nuove elezioni presidenziali alle porte lo scontro tra Trump e la Clinton è serrato, dopo otto anni di presidenza Clinton marito ora potremmo trovarci otto anni di presidenza della Clinton moglie. Al di la delle apparenze esteriori non credo che vi possa essere cera democrazia in un paese governato da poteri forti che trovano i loro migliori rappresentanti nelle grandi famiglie, vere e proprie dinastie. Dovremmo accettare lezioni di democrazia da chi la calpesta sistematicamente? L’intervento dell’ambasciatore Usa si spiega solo con quella sudditanza verso l’america che ci opprime da troppo tempo impedendoci uno sviluppo senza vincoli, non solo a noi ma all’Europa tutta. Europa influenzata affinché debba essere debole, incapace di sottrarsi all’influenza americana. Quindi l’appoggio degli USA al “SI” è frutto della volontà di continuare a condizionare la vita politica, e non solo, italiana ed europea. Renzi è funzionale alla volontà statunitense, egli perpetua il volere dei potentati americani che vuole gli USA al di sopra di tutti per favorire i propri interessi anche discapito di tutti. Renzi è iuno zimbello, un burattino i cui fili sono tirati oltre oceano. Benché io sia antieuropeista, o meglio sono contrario agli Stati Uniti d’Europa ma a favore dell’Europa degli stati, è insopportabile che gli USA facciano tutto quanto in loro potere per rendere debole l’Europa. Un’Europa debole è più facilmente influenzabile e incapace di sottrarsi alla sudditanza. Il fatto che l’America appoggi Renzi nel momento in cui lo stesso è in contrasto con la politica europea accresce quella debolezza necessaria agli USA per essere sempre egemoni
B – Comunque nel 2018 si andrà alle elezioni …
T – Certo ma occorre vedere con quale legge elettorale si andrà a votare, dobbiamo valutare le interferenze, che inevitabilmente vi saranno, da parte degli USA, molto dipenderà anche da chi sarà il nuovo presidente americano. Molte variabili difficilmente quantificabili. Poi vi è la perdita di fiducia del popolo verso le istituzioni, un popolo che di fronte ad una totale decadenza del suo paese, ad una situazione economica che ha generato milioni di nuovi poveri, ad una democrazia carente in ogni sua parte nulla ha fatto. Con queste premesse trovo le aspettative di cambiamento riposte nelle prossime elezioni politiche fuori luogo. Non un moto popolare di rivolta, non un moto di forte dissenso, nulla.

B – Infatti in Francia il popolo facendo sentire la voce del suo dissenso ha ottenuto che il jobs act non è stato ancora approvato. Anche l’episodio delle banche popolari …
T – Appunto le banche popolari. Il governo ha appoggiato le azioni illegali e truffaldine di alcuni istituti bancari con una legge fatta ad hoc che ha salvato le banche e mandato in rovina migliaia di risparmiatori, eppure nessuno si è veramente ribellato. L’unica forma di protesta sono stati i suicidi di chi è stato rovinato da quella legge che ha salvato le banche, suicidi di cui non importa a nessuno e che, ormai, sono divenuti semplici dati statistici. Possiamo ritenere di vivere in un paese civile quando vengono calpestati in modo tanto palese i diritti dei cittadini? Parlare di referendum costituzionale è una buffonata, una buffonata perché il Senato andava completamente eliminato, è una buffonata l’abbattimento del potere delle regioni in un contesto nel quale Stato perde il collegamento tra il potere esecutivo e legislativo. Oggi Renzi vuole slegare l’esito del referendum dalla situazione politica, e totalmente falso. In caso di vittoria del “NO” la palla passerebbe ad un popolo di pecoroni che nulla farebbero, nel caso di vittoria del “SI” sarebbe la conferma di un regime dittatoriale attualmente in opera. Con una magistratura lottizzata politicamente e i media che hanno perso ogni indipendenza ed un popolo che accetta passivamente di tutto e di più siamo messi veramente molto male. Purtroppo non vi sono segni di reazione popolare, nessuno comprende che quando andiamo a votare ci assumiamo delle responsabilità e che se oggi siamo governati da una classe politica corrotta ed incapace è colpa nostra. Stante così le cose c’è solo da aspettarci il peggio.


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