PENSIAMOCI
SU: UNA RUBRICA DI LUIGI ORSINO
Noi
siamo costretti ad osservare ciò che accade intorno a noi da una posizione
molto svantaggiata, non possiamo vedere gli avvenimenti nel loro insieme ma
dobbiamo accontentarci di visioni parziali. I nostri punti di osservazioni ci
consentono di accedere ad immagini distorte, inadeguate a comprendere il quadro
generale nella sua interezza. Per fare un esempio è come se volessimo capire il
soggetto del dipinto “La ragazza con l’orecchino di perle” osservando solo la
parte superiore della tela, vedendo una testa fasciata da una sorta di turbante
penseremmo ad un soggetto orientale, un uomo o una donna indiana o
mediorientale. Sicuramente, non conoscendo il dipinto, arriveremmo alla
conclusione che il soggetto è una giovane donna fiamminga. In realtà la cosa è
ancora più complessa. Abbiamo di fronte un complicatissimo puzzle formato da
milioni di tessere e noi abbiamo la visione di una sola di esse, stante così le
cose è impossibile per tutti capire cosa riproduce il puzzle a me di non essere
uno dei creatori.
Oggi
la nostra vita è governata da una forma di economia deviata, una sorta di
organismo geneticamente modificato, quello che un tempo si sarebbe chiamato
“chimera” cioè un essere che non esiste in natura ma che è frutto della
fantasia, spesso anormale, di qualcuno. Tutto cominciò molto tempo fa e cioè
quando l’uomo perse la proprietà degli attrezzi del suo lavoro, vale a dire con
l’avvento dell’era industriale. Dall’industrializzazione al capitalismo il
passo fu, ovviamente, breve. Il “capitalismo” e la “libera impresa” su cui sono
state fondate le moderne democrazie sono delle truffe create per accentrare le
risorse economiche nelle mani di un numero estremamente ristretto di persone,
quindi alla base del male c’è una iniqua distribuzione della ricchezza. Con il
passare del tempo le tecniche per rendere più efficace questo accumulo di
potere finanziario si sono evolute ed affinate in maniera quasi
fantascientifica. Valga un esempio per tutti: I prodotti finanziari denominati
“Derivati”. I derivati non sono altro che una scommessa, un gioco d’azzardo in
cui vince sempre chi tiene il banco, tutti gli altri sono destinati
inevitabilmente a perdere. Ciò avviene per un semplice motivo i derivati sono
un pronostico sul valore futuro di un qualsiasi altro prodotto finanziario,
quei pochi che fanno la previsione giusta si tengono il capitale investito più
una percentuale di guadagno, in realtà azzeccare la previsione giusta sfiora
l’impossibile, quindi a vincere è sempre il banco cioè gli istituti bancari che
artatamente hanno convinto i loro clienti ad investire in sicura perdita. Tutto
ciò è possibile solo grazie alla deregolamentazione delle banche. Le banche
divenendo sempre più potenti si sono potute permettere di condizionare la
politica, anzi di fare essi stessi la politica. Le banche si sono messe,
legalmente, nella posizione in cui nessuno può chiedere loro conto della
gestione del denaro che gli è stato affidato, le ultime leggi approvate in Italia
sono la lampante dimostrazione della giustezza di questo assunto. Inoltre le
banche possono, quando vogliono, dichiarare sofferenze, spesso presunte o
semplicemente gonfiate, e chiedere l’intervento dello Stato che con un bel
“Decreto salva banche” non farà mancare il supporto ai soci in affari (leggi
soci a delinquere). Come si gonfiano le sofferenze? Semplice se si concedono in
prestito centomila Euro e poi si fa lievitare tale cifra con accorti
meccanismi, che sono vera e propria usura legalizzata, diciamo dopo alcuni anni
tale cifra si può anche triplicare o anche di più. A questo punto la banca
metterà in sofferenza, a fronte dei centomila, quattrocento o anche
cinquecentomila Euro.
Fin
qui tutto va benone per chi siede al tavolo dei potenti che si abbuffano, il
problema sorge quando entra in gioco quella maledetta cosa che è la democrazia.
In pratica il fatto che ogni uomo valga un voto è un grosso problema per quel
ristrettissimo circolo di persone che detengono il 90%, ed oltre, della ricchezza.
Come fare allora per aggirare questo pericoloso scoglio? Potrebbe sempre
saltare fuori un pazzo che propone di fare guerra aperta ai grandi potentati
economici. Certo è sempre possibile corromperlo, proporgli un posto al tavolo
dei mangioni, ma se il pazzo non accettasse? Una probabilità remota ma pur sempre
possibile.
La legge di Murphy dice:” se qualche cosa può andare storto stai
certo che succederà”. Non è proprio il caso di correre rischi a chi strige la
nostra vita nelle sue mani. Nell’attesa di trovare un modo per liberarsi di
quella stupida regola che vuole che ogni uomo valga un voto bisogna lanciare
dei falsi bersagli, dei nemici, reali o fasulli, che catturino l’attenzione
delle masse, che impedisca loro di porsi domande sulla difficoltà di comprendere
il tutto partendo da una piccola tessera del puzzle. Insomma, si sono detti i
super potenti, diamo al popolo un motivo per avere paura, mettiamoli in uno
stato continuo di agitazione, facciomogli temere per la vita sua e dei suoi
cari, creiamo dei mostri spaventosi da odiare. Così nasce il terrorismo
internazionale, finanziato, addestrato e fortemente voluto da quel
ristrettissimo circolo sovranazionale di uomini che tengono saldamente le
redini dell’economia globale. Intendiamoci bene i terroristi sono un
pericolo reale il vero problema è che quei mostri sono stati creati in
laboratorio, allevati pazientemente e poi buttati tra di noi per farci
appuntare l’attenzione su quell’unica tessera tralasciando di porci la domanda:
Cosa rappresenta il puzzle nel suo insieme?
Da
questo punto di vista Bin Laden e chi prima e dopo di lui hanno focalizzato
l’attenzione delle masse sono da santificare per chi non ci vuole attenti ed
informati sul quadro generale che ci circonda.
Luigi
Orsino
Nessun commento:
Posta un commento
Per scelta personale i commenti sono liberi, senza moderatore. Gli utenti che lasciano un commento se ne assumono la responsabilità.