sabato 13 dicembre 2014

PERQUISIZIONE DOMICILIARE A ESPONENTE DEL MOVIMENTO 9 DICEMBRE

PROVE GENERALI DI REPRESSIONE O INTIMIDAZIONE?
Napolitano dice che i Movimenti anti politici sono eversivi e partono le perquisizioni ad un esponente del Movimento 9 Dicembre


RIMINI - Giovedì mattina, 11 Dicembre 2014, una ventina di agenti di Polizia sono stati inviati, non si sa per ordine di chi, o sulla base di quali elementi, senza un mandato della magistratura, (cosa consentita solo in caso di reale emergenza, quando chiedere e attendere il mandato comprometterebbe l'operazione) in casa di Gabriele Baldarelli, imprenditore riminese nonché uno degli organizzatori del Movimento 9 Dicembre, attivo in particolare sul web, nei gruppi del coordinamento, dove dispensa informazioni a chi ne chiede e aiuta a coordinare i gruppi locali.


La perquisizione è stata motivata con la "ricerca urgente di armi", ovvero secondo i poliziotti ci sarebbe stato un "reale pericolo che nella casa fossero custodite illegalmente armi", ovvero stando al verbale  i poliziotti sarebbero "venuti a conoscenza" di questo "pericolo" non è dato sapere come e/o da chi - pertanto hanno agito in base all'articolo 41 del TULPS (Testo UNico Pubblica Sicurezza), che consente alle forze dell'ordine di intervenire tempestivamente, senza informare i magistrati, che comunque devono convalidare o meno la perquisizione entro 48 ore dalla stessa. (Staremo a vedere...)
L'articolo 41 del Tulps è stato concepito per mettere le forze dell'ordine in condizione di intervenire tempestivamente laddove sia necessario. Facciamo un esempio. Gli agenti stanno pedinando, nell'ambito di un'indagine contro l'ISIS o le Brigate Rosse, alcuni sospetti. Con un microfono direzionale, una microspia, o altro strumento di intercettazione ambientale, vengono a conoscenza che all'interno del luogo di ritrovo, in quel momento, sta avvenendo uno scambio di armi. A quel punto la polizia può violare un domicilio senza il mandato, poiché richiederlo e ottenerlo potrebbe compromettere l'operazione. Oppure: un informatore ritenuto attendibile della polizia segnala agli agenti che una persona sta custodendo armi per conto di una banda criminale; anche in questo caso intervenire tempestivamente è fondamentale per la riuscita dell'operazione.
Leggendo il testo I PRESUPPOSTI DELLA PERQUISIZIONE EX ART. 41 DEL TULPS PER LA RICERCA DI ARMI si apprende che:
"Per quando riguarda il concetto di notizia, con una recente pronuncia (sentenza n.48552 del 18 novembre 2009-VI sezione PENALE) la Suprema Corte ha statuito che la polizia giudiziaria non può procedere d’iniziativa ad una perquisizione finalizzata alla ricerca di armi e munizioni ai sensi dell’art. 41 r.d. n. 773/1931 sulla base di un mero sospetto, ma esclusivamente in presenza di un dato oggettivo certo, anche solo a livello indiziario, circa la presenza delle suddette cose nel luogo in cui viene eseguito l’atto."
Pertanto viene da chiedersi quali "dati oggettivi certi" possedessero gli inquirenti per giustificare una perquisizione domiciliare nei confronti di Baldarelli, un noto imprenditore conosciuto dai cittadini e anche da molti agenti per essere una brava persona, un cittadino che non frequenta pregiudicati e/o delinquenti abituali. Una persona che vive per la sua famiglia, per la sua azienda, ed è attiva nel mondo della solidarietà e dell'associazionismo, e che in questo periodo sta contribuendo al Coordinamento 9 Dicembre, un gruppo di protesta che come ampiamente dimostrato un anno fa e anche quest'anno, agisce in modo ordinato e pacifico. 
 donazioni
La manifestazione di un anno è tutt'oggi ricordata per i molteplici episodi di solidarietà tra manifestanti e forze dell'ordine, episodi negati ma plateali (ricordiamo le foto non solo degli agenti che tolgono i caschi tra gli applausi, ma anche lo scambio di saluti cordiali tra manifestanti e agenti)
Sopratutto, ci chiediamo SE ESISTONO (e quali sono) elementi tali da giustificare una perquisizione, o se sia sufficiente che la polizia dichiari in modo arbitrario di esserne in possesso, senza rendere conto a nessuno circa gli stessi. Se fosse così, sarebbe facile giustificare qualsiasi provvedimento. 
A due giorni dalla manifestazione di Montecitorio, fissata per il 13 Dicembre, questo provvedimento ha suscitato molte perplessità. Ci auguriamo che la situazione sia chiarita al più presto.
Nonostante la situazione del paese sia quella che è dinnanzi agli occhi di tutti, ci rifiutiamo di credere che siamo arrivati alla repressione e all'intimidazione nei confronti di chi manifesta contro governi che hanno portato alla fame il paese in maniera pacifica.
Questo episodio fa tornare alla mente il blitz contro i venetisti, anche se in quel caso la situazione era diversa, molto diversa da questo caso.
Gli indipendentisti veneti avevano costruito un tanko, furono intercettati mentre pianificavano di acquistare armi e di armare il "tanko" con un cannoncino, violarono la legge in più modi, ma più che una banda armata si sono rivelati una banda di sciamannati, l'accusa di terrorismo era davvero esagerata, e infatti sembra essere caduta.
E che dire invece della matrice terroristica di cui sono accusati alcuni No Tav? Colpevoli di aver provocato danni ai cantieri, danni che giustamente devono essere chiamati a risarcire, ma anche in questo caso l'accusa di terrorismo appare sproporzionata e repressiva.
Il clima che si respira in questo Paese, a livello democratico, non è certo dei migliori. Evidentemente lo Stato vuole che la gente paghi le cospicue tasse e non rompa i cosiddetti. Se poi non hai un lavoro, se ti hanno costretto a chiudere l'azienda.... bhé, non rompere comunque.
Ricordiamo che il Coordinamento 9 Dicembre NON ha mai prodotto danni, ne oltraggi alle forze dell'ordine o altro. Anzi da parte del movimento c'è sempre stata la massima correttezza, e pertanto questo caso non può essere assimilato ai precedenti menzionati, che comunque rendono bene l'idea di quale sia il clima in Italia.
Tornando al 9 Dicembre, ci auguriamo che lo Stato non voglia alimentare tensioni e/o un clima di repressione, sarebbe fuori luogo come non mai, sarebbe davvero la fine definitiva della democrazia, impedire ai cittadini,  in larga misura disoccupati, cassintegrati, imprenditori colpiti dalla crisi, agricoltori,  come Danilo Calvani, che ha visto finire all'asta la sua casa e la sua azienda agricola che da generazioni garantiva il pane alla sua famiglia. I nonni, i genitori di Danilo con quell'azienda hanno mandato avanti la famiglia e cresciuto i figli con Dignità. Senza fare mancare loro niente. Oggi tutto questo è reso impossibile da uno stato sempre più distante dai cittadini e dai loro problemi. La pressione fiscale, i mille adempimenti, e la concorrenza dei produttori nordafricani ai quali l'UE ha tolto i dazi, hanno mandato sul lastrico decine e decine di aziende agricole, che nell'agropontino erano la principale, e forse l'unica, risorsa.
Danilo Calvani
Conosciamo Danilo Calvani e Gabriele Baldarelli personalmente da circa tre anni, ovvero da quando facevano parte di Dignità Sociale, e partecipavano ai convegni e alle riunioni organizzate da associazioni, movimenti, blogger. Possono piacere o meno, si può essere d'accordo con loro o meno, ma che siano brave persone, non vi è alcun dubbio. A meno che qualcuno non produca le prove che ci siamo sbagliati, che abbiano una doppia vita segreta.
Speriamo che le piadine romagnole non diventino illegali, altrimenti Baldarelli potrebbe finire nei guai, a casa sua c'è sempre la dispensa piena!
L'esito della perquisizione domiciliare a Gabriele Baldarelli? Sequestrato un foglio con scritti sopra alcuni numeri telefonici e sei moduli di iscrizione al movimento Dignità Sociale. Nel verbale della perquisizione questi vengono classificati come "Materiale di interesse consistente".
Viene da chiedersi quale interesse ci possa essere nei moduli di iscrizione del movimento fondato alcuni anni fa dall'ex Generale dell'Arma dei Carabinieri, Antonio Pappalardo  e da Danilo Calvani, anche se l'ex Generale si allontanò (o fu allontanato) dal movimento dopo pochi mesi a causa di dissidi sorti tra lui e alcuni membri del direttivo del movimento. Anche Gabriele Baldarelli aderì a Dignità Sociale, ricoprendo incarichi dirigenziali. Nel caso agli inquirenti possa fare comodo, segnaliamo che tale materiale di interesse consistente è presente anche sul web, nel sito di Dignità Ufficiale.
(NdR) Per dovere di cronaca si deve segnalare che Baldarelli era stato al centro di aspre critiche nel Dicembre 2013, quando fu accusato in rete di essere un'infiltrato e cioè messo lì, non si sa bene da chi, solo per boicottare  l'operato di Danilo Calvani, come si legge sul sito Denunce in Rete.A dire il vero di cose strane in quel Dicembre 2013 ce ne furono molte, ad iniziare da Danilo Calvani e le sue affermazioni (vds video).
Articolo del 13 Dicembre 2014




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