Editoriale di Luigi Orsino
(N.d.R.) Forse questo incipit doveva essere inserito nella parte finale dell'ottimo articolo di Luigi Orsino, articolo di pancia e come sempre di tono molto forte. Ma credo che questa mia premessa possa in qualche modo attribuire alla banche e agli istituti di credito quella responsabilità accusata da Luigi.
Nonostante lo scoppio della "bolla bancaria italiana" che Matteo Renzi aveva definito come "un sistema bancario sicuro" nel 2014, pochi si chiedono se la vera resonsabilità della mancata ripresa economica attribuita al sistema mprenditoriale italiano e alla persistente crisi economica, non sia invece da attribuirsi alle banche che invece di erogare il fiume di soldi che era stato stanziato nel 2009, lo ha impiegati per altri scopi.
Il denaro che nel 2009 fu erogato dai Governi e dalle banche centrali, arrivò regolarmente alle banche, ma poi invece di essere trasferito all'economia reale, alle imprese e alle famiglie, prese prevalentemente la strada dei mercati finanziari: listini azionari, titoli di stato, corporate bond, materie prime. Alimentò il rally delle Borse ma non aiutò chi aveva bisogno di credito.
L'exit strategy, in fondo, passa anche da qui: fare in modo che questo fiume di denaro si trasformi in una risorsa per la ripresa e non diventi un'altra bolla. Magari sostenendo, grazie ai profitti da trading, i fragili bilanci delle banche.
Mi duole molto parlare in termini negativi del mio paese, della mia patria, si sono uno di quelli che non si vergogna a pronunciare il termine “Patria” riferito all’Italia. A tal proposito faccio un distinguo: La patria Italia è una cosa altra cosa sono coloro che ci governano opprimendoci, una banda di ladri, malfattori che non possiamo ritenere essere nostri compatrioti, essi hanno perso il diritto di chiamarsi italiani nel momento stesso in cui hanno anteposto i loro loschi affari al bene comune, noi, in buona fede, li abbiamo delegati a rappresentarci ed essi ci hanno tradito. Per questo devono pagare. Prendiamo in esame gli anni che vanno dal 2012 al 2015: 628 suicidi e 384 tentati suicidi. Questi sono dati ufficiali.
In realtà dati più realistici e non viziati da censura parlano di circa 4000 suicidi ogni anno in Italia, le principali motivazioni sono di carattere economico, persone che hanno perso il lavoro, imprenditori che vedono le proprie aziende soccombere, gente che non riesce a mantenere decorosamente la famiglia, travolti dal dolore e dalla perdita di dignità scelgono la morte di propria mano. Sono le vittime innocenti della crisi economica. Io ritengo che si debba parlare non di suicidi ma di omicidi. Infatti la crisi economica è stata voluta e pianificata a tavolino, un puro evento speculativo che ha portato enormi benefici a chi sapeva e aveva i mezzi ed i modi per sfruttare gli eventi. Sciacalli senza coscienza si sono riempiti il ventre mentre la stragrande maggioranza di noi veniva travolta. Se si fosse trattato di un fatto inevitabile, di una sorta di disastro naturale sarebbero state prese tutte le contromisure atte a contrastarlo, invece è stato fatto l’esatto contrario: sono state varate una serie di provvedimenti che hanno favorito ed accresciuto la crisi.
In particolar modo hanno beneficiato di questo stato di cose gli istituti di credito, le banche, che hanno visto il loro potere accrescersi a dismisura divenendo, a tutti gli effetti, arbitri delle nostre vite. Grazie alle leggi varate a loro favore le banche possono fare di tutto e di più, il peggio del peggio senza temere conseguenze, anzi possono scaricare le loro azioni fraudolente sui risparmiatori. In questo modo possono permettersi di imbarcarsi in speculazioni ad alto rischio, con grandi ricavi tutti a loro esclusivo beneficio; quando poi il castello di carte crolla scaricano il danno sui piccoli risparmiatori che hanno avuto l’unico torto di riporre male la loro fiducia. Altre leggi limitano in modo assurdo l’uso di contante, adducendo motivazioni inverosimili, facendo in modo che si usi, in sostituzione del contante, carte di credito e mezzi di pagamento elettronico. Altro regalo fatto alle banche: per ogni operazione viene trattenuta una commissione. E’ di questi giorni una proposta di legge oscena, anzi criminale, che permetterebbe l’ingresso degli istituti bancari nella gestione delle pensioni; chi vuole andare in pensione con un anno o due di anticipo, sull’età sempre più avanzata prevista, praticamente irragiungibile per chi fa lavori usuranti, lo potrebbe fare solo usufruendo di una sorta di prestito bancario, da restituire una volta raggiunto l’età pensionabile di legge. Ovviamente questo prestito non sarebbe a titolo gratuito, il povero pensionato dovrebbe restituire, a rate, capitale ed interessi. Questo sarebbe solo il primo passo dell’ingresso trionfale delle banche nella gestione delle pensioni degli italiani. I continui tagli alla sanità vanno nella medesima direzione. Ormai molti si sono dovuti arrendere e nell’impossibilità di curarsi privatamente hanno rinunciato a farlo, il passo successivo vedrà il prevalere delle assicurazioni sanitarie. Come tutti sanno le assicurazioni sono anche banche e viceversa: anche la gestione della nostra salute finirà nelle voraci fauci di queste insaziabili belve. Una moltitudine di poveri, di nostri fratelli, di noi stessi riceve solo sputi in faccia. Sputi che fanno tanto male quanto una revolverata perché vengono da altri italiani che usano il potere, che noi gli abbiamo dato, per sfruttarci ed asservirci. Non vedo alternative: rispediamo questi sputi al mittente, noi gli abbiamo dato una poltrona su cui poggiare il culo e noi dobbiamo tirarla via. Non domani o domani l’altro, Oggi!
PER RIMANERE AGGIORNATI SUGLI EDITORIALI DEL BLOG E SULLE TRASMISSIONI DELLA WEB RADIO RF912, COLLEGATI AL CANALE TELEGRAM DI FAHRENHEIT 912 DISPONIBILE PER PC, TABLET E SMARTPHONE. E' GRATUITO. COLLEGATI ORA CLICCA SULL'IMMAGINE
Nessun commento:
Posta un commento
Per scelta personale i commenti sono liberi, senza moderatore. Gli utenti che lasciano un commento se ne assumono la responsabilità.