mercoledì 6 luglio 2016

ITALIA: VENTRE MOLLE D’EUROPA

Editoriale di Luigi Orsino

Winston Churchill definiva l’Italia “il ventre molle d'Europa” e ancor prima Metternich sosteneva che "L'Italia è solo un'espressione geografica”. A quanto pare ancora oggi questa è la considerazione che le altre nazioni europee, Germania in testa, hanno di noi, un popolo senza spina dorsale, sopraffatto dall’ignavia, governato da una classe politica tanto corrotta quanto incapace. Un popolo calpestato, umiliato e deriso ma incapace di ribellarsi agli infiniti abusi ed immani soprusi che, ormai, hanno reso la vita di ognuno di noi un inferno in terra. Purtroppo, molto a malincuore, occorre dire che le citate frasi, per quanto offensive, corrispondono alla realtà. Siamo governati da una classe dirigente che, dal dopo guerra in poi, ha assunto sempre più l’aspetto e la sostanza di una cosca mafiosa il cui unico scopo è fare i propri interessi e quelli di chi li ha messo il loro culo su una poltrona. Noi?
No di certo! Le elezioni, quando ci sono, sono solo una beffa per gonzi, una farsa che mai ha espresso la vera volontà popolare. Per pigrizia abbiamo lasciato che il potere fosse gestito da traffichini, da delinquenti acclarati ed in pectore, da mafiosi, da sgherri di gruppi di potere economico-speculativi che sulla nostra pelle hanno costruito la loro fortuna. Ovunque si posi lo sguardo indagatore di una persona dotata del minimo sindacale di materia cerebrale non può che scorgere il marcio, il putridume dell’infamia e dell’inganno, e se non è la vista ad essere offesa lo è senz’altro l’olfatto: la puzza di carogne in putrefazione appesta irrimediabilmente l’aria.  
Di cosa vogliamo parlare? Della bomba demografica che da decenni ci investe sotto le sembianze di immigrati clandestini? Perché si tollera che migliaia  di migliaia di uomini e donne ogni anno arrivino in Italia? Perché nessun filtro è usato per dividere il grano dalla gramigna lasciando che arrivino individui che, a vario titolo, sarebbe giusto ospitare ma anche soggetti che bisognerebbe rigettare subito a mare: criminali in fuga dal loro paese d’origine, terroristi “dormienti”, sfaticati attirati dalla possibilità, più che concreta, di poter vivere alle nostre spalle? Perché questo flusso immane d’umanità è usato per fini speculativi, perché ognuno di questi cosi detti “rifugiati” genera fiumi di danaro che per mille rivoli diversi si getta nelle tasche di chi si arroga il diritto di governarci. Uno spreco? No, una delle infinite ruberie italiane. Miliardi di Euro spesi per assistere chi non ha nessun diritto e neanche un centesimo speso per i milioni d’Italiani che vivono nella più oscena e indegna povertà. Meglio scurirsi un poco la pelle e fingere di essere stranieri in fuga che alzare la testa con l’orgoglio di essere italiani. Se sei italiano puoi morire di fame, ti possono togliere la pensione, il lavoro, la dignità, il diritto a curarsi. Se sei straniero immigrato sei trattato da ospite privilegiato e … lo Stato apre i cordoni della borsa. Non nego che la solidarietà sia condivisibile, ma solo con chi la merita e ne ha diritto ed in ogni caso bisogna sempre che la priorità vada agli italiani in difficoltà. Io sputo sulle ipocrisia di tanti politici mafiosi che si sciacquano la bocche con paroloni tanto belli quanto vuoti di significato ma poi girano la testa e si turano le orecchie dinanzi ai connazionali ridotti in miseria, ai pianti di tanti bambini italiani affamati ed alle urla di disperazione dei loro genitori impotenti. Italiani allontanate da voi la malsana idea di porre fine al vostro dolore con un tratto di corda, i colli da infilare nei cappi ci sono, sono conosciuti ed a portata di mano.




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